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Bari
12 Novembre 2025 - 15:08
Olio di oliva extravergine
BARI - Prezzi dell’olio extravergine d’oliva in caduta libera e mercato sotto pressione per le manovre speculative. È l’allarme lanciato da Coldiretti Puglia, che denuncia un calo del 27% in un solo anno e chiede regole più rigide per difendere produttori e consumatori da frodi e concorrenza sleale.
Secondo l’organizzazione agricola, la campagna olivicola-olearia appena iniziata si apre in un contesto difficile, segnato da squilibri produttivi e da un aumento dei prezzi internazionali che non si riflette però sul valore riconosciuto agli agricoltori. “Servono sistemi di controllo più efficaci e una tracciabilità completa, perché le speculazioni tolgono valore a un comparto strategico per la Puglia e per il Paese”, spiega Coldiretti.
L’associazione segnala che in tutto il bacino del Mediterraneo si registra un aumento della produzione, ma questa tendenza ha favorito nuove operazioni speculative, come la cosiddetta “speculazione Borges”, che avrebbe visto olio tunisino rimesso sul mercato come spagnolo per oltre 200 milioni di euro.
Pur essendo l’unico Paese dotato di un sistema di tracciabilità completo per l’olio, l’Italia – denuncia Coldiretti – resta scoperta sul fronte delle olive, per le quali manca ancora un obbligo di registrazione dei movimenti abbinato al fascicolo aziendale del produttore. Da qui la proposta di estendere il Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN) a livello europeo, per assicurare controlli omogenei e in tempo reale su tutta la filiera.
Un altro nodo critico è rappresentato dal cosiddetto “traffico di perfezionamento attivo”, che consente importazioni agevolate di olio proprio durante la raccolta nazionale. “Non ha senso importare quando ancora non conosciamo la quantità reale del raccolto interno – afferma Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia –. Posticipare le importazioni sarebbe un atto di buon senso per evitare distorsioni di mercato. Occorre inoltre introdurre il documento di trasporto elettronico per le olive, come previsto dalla legge 206/2023 sulla tracciabilità, e ridurre i tempi di classificazione degli oli per garantire più trasparenza”.
Sulle speculazioni al dettaglio, interviene anche il direttore di Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni, che denuncia la vendita di bottiglie di olio a prezzi troppo bassi: “In una bottiglia da 5 euro non può esserci vero olio extravergine d’oliva. Solo con un prezzo da 8-9 euro al litro in su si coprono i costi di produzione. È fondamentale leggere attentamente le etichette e scegliere prodotti in cui sia chiaramente indicato che l’olio è ottenuto al 100% da olive italiane e con l’indicazione della campagna di raccolta”.
Coldiretti e Unaprol richiamano infine il ruolo cruciale dell’olivicoltura italiana, che garantisce 50 milioni di giornate lavorative e presidia territori difficili, rappresentando un pilastro per l’economia e la coesione sociale. “L’Italia è oggi il terzo produttore mondiale, ma resta leader indiscussa per qualità, con oltre 500 varietà autoctone e una capacità produttiva inimitabile – ricordano le associazioni –. Tuttavia, per difendere questo patrimonio servono controlli europei più severi, tracciabilità completa e regole che premino la qualità, non la speculazione”.
Nel mirino anche la ristorazione: secondo Coldiretti, il 22% dei contenitori di olio nei locali è fuorilegge, poiché privo del tappo antirabbocco obbligatorio dal 2014 (legge n.161). “Serve più vigilanza anche nei ristoranti – conclude l’associazione – perché la qualità dell’olio italiano va tutelata fino all’ultimo passaggio, dal campo alla tavola.”
LE VOCI DI COSTO DI UNA BOTTIGLIA DI OLIO (al netto di ammortamento, margine azienda, trasporto):
BOTTIGLIA da 0,75: 0,65 euro + IVA per bottiglia basica in vetro;
TAPPO: 0,15 euro + Iva il tappo antirabbocco;
ETICHETTA: 0,40 euro in su;
IMBOTTIGLIAMENTO: 0,50 euro a bottiglia;
PREZZO OLIO EVO: minimo euro 8,00 all’ingrosso.
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