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Ognissanti

Boom di sagre e mercati contadini: oltre 500mila visitatori tra borghi, sapori e tradizioni

Nel weekend Coldiretti registra un’ondata di turismo rurale e gastronomico. Dalle castagne ai tartufi, la regione celebra i suoi 311 prodotti tipici e conferma il primato nel turismo enogastronomico italiano

Caldarroste - archivio

Caldarroste - archivio

BARI - Dalle caldarroste alle zucche, dai funghi al tartufo, la Puglia si trasforma in una grande festa del gusto. Nel weekend di Ognissanti e dei defunti, secondo un’analisi di Coldiretti Puglia, sono attesi oltre 500mila visitatori nei borghi della regione per partecipare alle sagre e ai mercati contadini che raccontano la cultura e le tradizioni locali attraverso il cibo.

Le manifestazioni enogastronomiche – spiega Coldiretti – rappresentano non solo un’occasione di svago, ma anche un modo per scoprire le aree interne meno battute dal turismo di massa. Qui, tra bancarelle e stand, i visitatori possono assaggiare e acquistare prodotti tipici, incontrando direttamente gli agricoltori e i produttori che ne custodiscono la storia.

«Comprare un alimento direttamente da chi lo produce – sottolinea Coldiretti – significa entrare in contatto con un patrimonio fatto di sapori, tradizioni e conoscenze, pari alle bellezze artistiche e naturali del nostro Paese». Scegliere prodotti locali, aggiunge l’organizzazione, è un atto di tutela ambientale ed economica, che rafforza l’occupazione e sostiene la filiera corta.

La Puglia si conferma così una delle mete più ambite del turismo enogastronomico nazionale, anche nel primo lungo ponte autunnale. Campagne, agriturismi e borghi antichi, molti dei quali tra i più belli d’Italia, continuano a valorizzare il patrimonio naturale e culturale della regione, dove si contano 311 prodotti riconosciuti dal Mipaaf tra Dop, Igp e specialità tradizionali.

Nei piccoli comuni pugliesi, che rappresentano l’anima autentica del territorio, si concentra l’80% delle produzioni tipiche. Sono 87 i borghi inseriti tra i più belli d’Italia: 42 in provincia di Lecce, 38 in quella di Foggia, 5 nel Tarantino e 2 nel Barese. Qui nascono vere eccellenze della biodiversità, come la carota giallo-viola di Tiggiano, la lenticchia di Altamura, la fava di Zollino, il pomodoro di Morciano, il prosciutto e il lardo di Faeto, la cipolla e la patata di Zapponeta, il cacioricotta orsarese, l’arancia e il limone del Gargano.

Secondo Coldiretti, questi prodotti costituiscono un tesoro agroalimentare tramandato nel tempo, grazie al lavoro delle imprese agricole che si impegnano ogni giorno nella salvaguardia delle colture storiche, nella difesa del territorio e nel mantenimento delle tradizioni.

A proteggere questo patrimonio ci sono anche i “Sigilli” di Campagna Amica, censiti dall’Osservatorio sulla biodiversità, che comprendono prodotti rari e unici, salvati dal rischio di estinzione grazie alla tenacia del mondo contadino.

Un patrimonio di sapori e saperi che, ancora una volta, fa della Puglia una regione simbolo dell’identità agricola e gastronomica italiana, capace di coniugare memoria e innovazione nel segno della qualità.

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