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Roma

Una serata che riconcilia con il Teatro: “Le pillole di Ercole” entusiasma il pubblico al Ramarini di Monterotondo

La Compagnia Teatrale “La Rocca” porta in scena una brillante pochade per sostenere la “Difesa dalla Violenza di genere”. Successo per l’adattamento diretto da Alessandra De Mattia e per l’intero cast, protagonista di uno spettacolo vivo, ironico e impeccabile

La Compagnia Teatrale “La Rocca”

La Compagnia Teatrale “La Rocca”

ROMA - Con mia grande sorpresa finale, sono stato a teatro ad assistere al lavoro di una compagnia che mi era stata segnalata da un caro amico: la Compagnia Teatrale “La Rocca” che debuttava con un nuovo lavoro presso il Teatro Francesco Ramarini di Monterotondo in provincia di Roma, una serata speciale per raccogliere fondi in favore della “Difesa dalla Violenza di genere”.

Questo teatro è un importante e vitale spazio culturale della città di Monterotondo dedicato alla rappresentazione di opere sia di prosa che di musica oltre che di danza e molti altri tipi di spettacolo. Opera meritoria dell’amministrazione comunale ormai difficile e rara da trovare in giro per il paese.

Di questo splendido lavoro ricordavo la messa in scena su Rai 2, molti anni fa, quando alla Tv di Stato facevano cultura e, quindi, teatro con interpreti del calibro di Tullio Solenghi, Paola Quattrini, Carlo Hinterman, Franco Volpi e l’indimenticabile Giusi Raspani Dandolo.

Il titolo dell’opera è “Le pillole di Ercole”, brillante commedia scritta da Charles Maurice Hennequin e Paul Bilhaud, un vero ed importante capolavoro ascrivibile alla pochade, un genere di commedia nata a Parigi sul finire del XIX secolo, strutturata su canovacci di vicende amorose, intrighi, tradimenti e colpi di scena che trasportano lo spettatore in un clima di comicità irresistibile.

Ovviamente il lavoro è stato liberamente tratto dall’opera degli autori francesi ed ambientato ai giorni nostri sotto il tocco e la guida della regista Alessandra De Mattia, che ha saputo condurre attori e testo verso una piena contemporaneità.
Il teatro, disposto ad anfiteatro, ha un’ottima acustica e consente in qualsiasi poltrona ci si accomodi di avere un’ampia e totale visione della scena.

Nelle Pillole d’Ercole, un’opera viva ed attuale, si rincorrono e si intrecciano una serie continua di irresistibili gags, di equivoci e colpi di scena. La pochade funziona con un perfetto sincronismo dove, in ogni momento, la trama si ingarbuglia e si complica in maniera assurda e paradossale.

Un lavoro fatto bene e recitato in modo professionale da parte di tutti e, in particolar modo, da Gino Carretti, che nei panni del dr. Bisognin ha tenuto il centro della scena come interprete principale nei tre atti, deglutendo l’antesignano del Viagra di fine Ottocento. Senza dimenticare l’ottima interpretazione di Elisa Petrucci e Giulia Toni nei panni di Angelica e Dorotea.

Un particolare apprezzamento va ad Afrodisio Gloria, che nei panni del colonnello Mario Lorusso costruisce un personaggio dal tono militaresco al limite della caricatura. Poi Gianluigi Lombardi e Valentino Fuganti Pedoni hanno lasciato il segno nei ruoli di Jonathan Brown e del dr. Carlo Tartaglia, incarnando rispettivamente il magnate americano e lo scienziato scopritore delle incredibili pillole d’Ercole.

Molto positive e ampiamente meritorie le interpretazioni doppie di Claudia Toni, affiancata dalle meritevoli Carla Signorini, Francesca Sterpa e Sabrina Raimondi nei rispettivi ruoli di Eva Passacantando, Matilde e Olimpia.

Una bella serata che ci riconcilia col Teatro, quello con la T maiuscola.

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