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Bari

Cinque laureati del Politecnico vincono il premio nazionale “Architetture fortificate” con una tesi sul Castello Svevo di Brindisi

Il riconoscimento, assegnato dall’Istituto Italiano dei Castelli, premia la ricerca dedicata alla conservazione e valorizzazione del monumento brindisino. Il lavoro ricostruisce la storia e propone tre itinerari turistico-culturali

La sede del Politecnico di Bari

La sede del Politecnico di Bari

BARI - Cinque giovani architetti formatisi al Politecnico di Bari si sono aggiudicati la 28ª edizione del Premio di laurea “Architetture fortificate”, promosso dall’Istituto Italiano dei Castelli, organismo riconosciuto da UNESCO, Consiglio d’Europa ed Europa Nostra. La loro tesi, dedicata al Castello Svevo-Aragonese di Brindisi, è stata giudicata la migliore tra le 24 proposte arrivate da tutta Italia.

I vincitori sono Francesca Strippoli e Gabriele Liddo di Andria, Grazia Chiarello di Corsano (Lecce), Astro Ferrante di Sannicandro di Bari e Roberta Lamorgese di Capurso. Tutti e cinque hanno frequentato il corso di laurea magistrale in Architettura del Politecnico, discutendo una tesi dal titolo “Architetture fortificate in Terra d’Otranto. Il Castello grande di Brindisi”.

Secondo quanto riferito dall’ateneo barese, il lavoro rappresenta un approfondito studio storico e progettuale sul monumento, raccolto in un volume di circa 300 pagine, nel quale gli autori hanno ricostruito in modo dettagliato le trasformazioni architettoniche e funzionali del castello, analizzandone le stratificazioni accumulate nei secoli in relazione agli eventi politici e militari che ne hanno segnato la storia.

Il progetto propone inoltre tre itinerari tematici di valorizzazione del patrimonio cittadino: “Brindisi fortificata”, “Brindisi archeologica” e “Brindisi portuale”, percorsi pensati per integrare il castello nel più ampio sistema culturale e turistico del territorio.

La commissione giudicatrice ha premiato il gruppo del Politecnico di Bari per la qualità scientifica della ricerca, la coerenza metodologica e la sensibilità progettuale, riconoscendo alla tesi un valore esemplare nel campo del restauro e della conservazione dei beni architettonici storici.

Il successo dei cinque laureati conferma il ruolo del Politecnico di Bari come punto di riferimento nazionale nella formazione di giovani architetti capaci di coniugare ricerca, innovazione e tutela del patrimonio culturale.

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