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Andria
29 Ottobre 2025 - 08:58
La Guardia di Finanza davanti al Tribunale di Trani
TRANI - La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Barletta-Andria-Trani ha eseguito un sequestro preventivo da circa 650 mila euro nei confronti di un imprenditore andriese, già sottoposto a misure di prevenzione personali per violenze domestiche e stalking. Il provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Trani su richiesta della Procura della Repubblica, riguarda l’intero compendio aziendale dell’uomo e una consistente somma di denaro.
L’attività investigativa, condotta dagli uomini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria BAT, ha portato alla luce un articolato sistema di occultamento patrimoniale messo in atto per eludere i controlli previsti dalle norme sulle misure di prevenzione. L’imprenditore, titolare di una rivendita di autovetture, era già stato colpito da misure cautelari e di sorveglianza speciale in seguito a reati di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori ai danni dei propri congiunti.
Secondo quanto accertato, durante il periodo in cui era sottoposto a tali misure, l’uomo avrebbe incrementato e riorganizzato il proprio patrimonio senza comunicarlo alle autorità competenti, come previsto dalla legge. Per nascondere la reale disponibilità dei beni, avrebbe inoltre intestato fittiziamente l’azienda a un’altra persona, conferendole procura speciale per la gestione dei beni. Un’operazione che, per gli inquirenti, configura un’ulteriore ipotesi di reato.
Il sequestro ha riguardato 185 autovetture, del valore stimato di circa 564 mila euro, beni immobili per 29 mila euro e liquidità per circa 800 euro. Tutto il patrimonio riconducibile all’imprenditore è stato posto sotto vincolo giudiziario in attesa delle successive determinazioni dell’autorità giudiziaria.
L’operazione si inserisce in un più ampio piano di contrasto alla ricostruzione illecita dei patrimoni da parte di soggetti destinatari di misure di prevenzione personale, in particolare nei casi legati al Codice Rosso, che tutela le vittime di violenza domestica e di genere.
La Guardia di Finanza ha sottolineato come l’intervento rappresenti un ulteriore passo nella lotta all’accumulazione indebita di ricchezze, finalizzata a restituire alla collettività e all’erario i beni frutto di condotte illecite. Un segnale concreto – spiegano dal Comando Provinciale BAT – dell’impegno costante delle Fiamme Gialle nel colpire le disponibilità economiche di chi infrange la legge, anche quando i reati non riguardano strettamente l’ambito finanziario.
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