TARANTO - Un accordo internazionale per connettere due territori distanti ma accomunati da una stessa sfida: quella della riconversione industriale sostenibile. Il prossimo 31 ottobre, nella Cittadella delle Imprese di Taranto, sarà firmato il Memorandum of Understanding (MoU) tra la città ionica e la contea di Ida-Viru, in Estonia, con l’obiettivo di costruire un ponte economico, scientifico e tecnologico tra il Sud Italia e l’area baltica.
L’intesa nasce nell’ambito del progetto “Taranto–Ida Viru JTF Cooperation Event: The Bridge of Just Transition from the Baltic to the Ionian Sea”, un’iniziativa che mira a promuovere collaborazione, scambio di competenze e investimenti congiunti nelle aree coinvolte dal Just Transition Fund (JTF), il fondo europeo per la transizione giusta destinato ai territori in fase di riconversione post-industriale.
Un’alleanza strategica per il futuro industriale
Il Memorandum, che sarà siglato alla presenza delle istituzioni italiane ed estoni, coinvolge Comune di Taranto, Camera di Commercio di Brindisi-Taranto, associazione degli Enti Locali della Contea di Ida-Viru e Camera di Commercio e dell’Industria Estone. L’accordo definisce un quadro di cooperazione che verrà successivamente ampliato con protocolli tematici nei settori della ricerca scientifica, della green economy, dell’innovazione digitale e dello sviluppo sostenibile urbano.
Saranno partner attivi della collaborazione anche Regione Puglia, ARTI Puglia, Confindustria Taranto, Fondazione Tecnopolo Mediterraneo, il Centro per le Imprese di Ida-Viru e, in prospettiva, altri enti pubblici e privati. Il Memorandum prevede la creazione di due desk informativi permanenti, uno in Puglia e uno in Estonia, per favorire lo scambio di informazioni, la cooperazione tra imprese e la realizzazione di progetti congiunti in ambito industriale e ambientale.
L’obiettivo è duplice: da un lato stimolare la ricerca e l’innovazione come motori di sviluppo economico, dall’altro promuovere una nuova cultura imprenditoriale fondata sulle competenze verdi e digitali, elementi chiave per la competitività futura delle regioni coinvolte.
Una sinergia nata dal confronto sui modelli di transizione
L’incontro di Taranto rappresenta il secondo passo di un dialogo già avviato a giugno, quando una delegazione estone visitò la città dei due mari per conoscere da vicino i progetti di riconversione in corso. Entrambi i territori, infatti, condividono un passato industriale ad alta intensità di carbone e la necessità di trasformare le proprie economie in chiave sostenibile, puntando su innovazione, formazione e cooperazione internazionale.
La giornata del 31 ottobre sarà aperta alle 10 da una sessione plenaria con i saluti istituzionali e gli interventi delle autorità locali, cui seguiranno focus su politiche e buone pratiche legate alla Just Transition. Il Comune di Taranto illustrerà il proprio percorso di transizione industriale ed energetica, mentre la delegazione di Ida-Viru presenterà le esperienze maturate in Estonia nel campo della decarbonizzazione e della riconversione economica.
In parallelo si svolgerà una sessione dedicata alle imprese, con l’analisi del contesto economico dei due Paesi e la presentazione di nuove opportunità di cooperazione commerciale, tecnologica e industriale.
Imprese, università e centri di ricerca al centro del dialogo
Tra le organizzazioni che parteciperanno al tavolo figurano Confindustria Taranto, Camera di Commercio di Brindisi-Taranto, CTE Calliope, DIPAR, BaLab, Fondazione Tecnopolo Mediterraneo, Faros – Blue Economy Accelerator, Tondo – Circular Economy Network, Binp – Boosting Innovation in PoliBA ed Eni’s Joule Program.
L’incontro avrà un focus specifico su sostenibilità ambientale, innovazione sociale, digitalizzazione e formazione avanzata, con l’obiettivo di mettere in rete imprese, startup, università e centri di ricerca delle due aree geografiche. Le attività congiunte di open innovation consentiranno di sviluppare nuovi progetti imprenditoriali e di creare occasioni di investimento incrociato.
La delegazione estone arriverà a Taranto già il 30 ottobre per una serie di visite e incontri riservati nei principali siti industriali del territorio, un momento utile per conoscere da vicino il tessuto produttivo e le prospettive di riconversione in corso.
Un ponte tra Ionio e Baltico per la transizione giusta
Il “ponte” tra Taranto e Ida-Viru si propone di diventare un modello europeo di cooperazione per la transizione giusta, dove la crescita economica si accompagni alla tutela ambientale e alla coesione sociale. Il Memorandum rappresenta un primo passo verso una partnership stabile e operativa, in grado di attrarre investimenti, scambiare know-how e generare nuove opportunità occupazionali nei settori ad alta innovazione.
L’intesa tra le due aree, accomunate da una storia industriale simile e da sfide comuni, vuole essere anche un messaggio politico e culturale: la riconversione non è solo un processo tecnico, ma una scelta collettiva per costruire un futuro più sostenibile, inclusivo e competitivo.
Con la firma del 31 ottobre, Taranto si conferma laboratorio europeo di transizione ecologica e industriale, pronta ad aprirsi al Baltico e a fare dell’innovazione la chiave del proprio rilancio.
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