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Taranto

Ex Ilva, Usb: “Basta rinvii, ora la politica scelga la nazionalizzazione”

Dopo l’incontro a Palazzo Chigi: “Serve un tavolo vero con i ministri e soluzioni concrete per i lavoratori, non altri appelli alla responsabilità”

Ex Ilva

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TARANTO - “Un incontro privo di decisioni e di peso politico reale”. È il giudizio espresso dall’Usb Lavoro Privato – Industria Nazionale al termine dell'incontro su Acciaierie d’Italia svoltosi ieri a Palazzo Chigi, definito dal sindacato come “un passaggio interlocutorio, convocato senza la presenza dei ministri competenti e quindi incapace di offrire risposte concrete ai lavoratori e ai territori”.

L’Unione Sindacale di Base ha preso parte al tavolo con una delegazione ristretta, “solo per rispetto della convocazione istituzionale”, ma ribadendo al tempo stesso “la distanza da un metodo che continua a produrre soltanto rinvii e dichiarazioni senza effetti concreti”.

Nel comunicato diffuso al termine dell’incontro, il sindacato sottolinea che la priorità assoluta resta la tutela immediata dei lavoratori e delle loro famiglie, prima ancora delle questioni industriali e finanziarie. “Le soluzioni per i lavoratori devono venire prima di tutto – si legge nella nota –. È questa la responsabilità più urgente, quella che non può più essere rimandata dietro tavoli tecnici o valutazioni economiche.”

Da anni, l’Usb sostiene una linea chiara: la nazionalizzazione dello stabilimento siderurgico come unica strada per garantire la piena salvaguardia occupazionale, avviare una transizione industriale e ambientale reale e restituire al Paese il controllo di un settore considerato strategico.

Il sindacato chiede che il prossimo appuntamento, fissato per l’11 novembre, rappresenti “un momento di svolta reale”, con la presenza dei ministri competenti e con risposte puntuali su tre punti: la tutela dei lavoratori, gli strumenti per accompagnare la transizione produttiva, e il destino dei dipendenti diretti, dell’appalto e di Ilva in amministrazione straordinaria.

Non servono più richiami generici alla responsabilità – conclude l’Usb –. È il momento che la politica si assuma la propria, con scelte chiare, coraggiose e definitive per il futuro dell’acciaio italiano e dei lavoratori di Taranto.”

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