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Taranto
29 Ottobre 2025 - 06:24
Un aereo Un aereo in fase di atterraggio sulla pista dell'aeroporto di Grottaglie -archivio
TARANTO – È una storia che si ripete da oltre mezzo secolo, quella dei voli civili a Grottaglie. Una vicenda fatta di proclami, inaugurazioni e attese mai ripagate dai fatti. Da Confartigianato Imprese Taranto arriva un nuovo, duro atto d’accusa contro la politica regionale e nazionale, accusata di mantenere lo scalo “prigioniero di interessi e campanilismi” che ne impediscono da sempre lo sviluppo.
“Dal 1964 ad oggi, l’aeroporto di Grottaglie ha visto più promesse che voli – denuncia il segretario provinciale Fabio Paolillo –. Ogni campagna elettorale ripropone la stessa favola dell’apertura ai voli civili, ma a decollare sono solo le parole. È tempo di dire chiaramente se l’aeroporto può avere un futuro, oppure no.”
Confartigianato ricorda che l’aeroporto grottagliese ha avuto periodi di attività commerciale intermittente, con riaperture negli anni ’80 e ’90 e successivi stop dovuti a difficoltà economiche o gestionali. “Una storia fatta di entusiasmi brevi – osserva Paolillo – e di silenzi lunghi. Passate le elezioni, si spengono luci e microfoni, insieme alle speranze di un territorio che meriterebbe ben altro trattamento.”
Nel mirino dell’associazione ci sono soprattutto le scelte politiche regionali, considerate inique nei confronti dell’area jonica. Bari e Brindisi, si legge nella nota, “difendono con determinazione i loro scali, concentrando rotte e investimenti, mentre Grottaglie resta esclusa dai grandi flussi”. Per Confartigianato, il vero ostacolo non è tecnico ma politico e campanilistico: “Non servono ingegneri per capirlo, basta guardare dove si dirigono i fondi e le attenzioni. Bari e Brindisi non cederanno mai parte delle loro rotte, e la politica difende questo equilibrio di potere”.
Il segretario Paolillo condivide la posizione già espressa dal deputato Dario Iaia e dai sindaci di Taranto e Grottaglie, riconoscendo che la vicenda è ormai un nodo eminentemente politico. “Chiediamo che vengano resi pubblici i risultati dello studio Paleari sulla sostenibilità economica dello scalo e che la Regione Puglia segua la stessa strada intrapresa per Foggia, avviando una Conferenza di Servizi per la continuità territoriale e per gli oneri di servizio pubblico. Se c’è volontà, si agisca. Se non c’è, si abbia almeno il coraggio di dirlo chiaramente.”
A pesare, secondo Confartigianato, è anche una percezione distorta di Taranto e della sua provincia, ancora vista come “una realtà marginale”. “Quando si parla con gli interlocutori istituzionali di Bari o Brindisi – racconta Paolillo – la risposta è quasi sempre la stessa: ‘Avete Brindisi a meno di un’ora e Bari poco più lontano’. È come se la nostra comunità potesse sempre arrangiarsi. Ma questa visione ci penalizza e ci umilia. Taranto non è una periferia, è un capoluogo industriale che merita rispetto e collegamenti adeguati.”
Il segretario non nasconde la frustrazione di un territorio stanco di sentirsi “cenerentola” delle infrastrutture pugliesi. “Ci sono muri che non sono di cemento, ma di convenienze – spiega –. Muri costruiti da chi teme di perdere traffico o influenza. È un ‘no’ trasversale, politico e non solo, che nessuno vuole nominare. Ma il risultato è sotto gli occhi di tutti: Grottaglie resta ferma a terra.”
Per Confartigianato Taranto, la riapertura ai voli civili avrebbe un impatto immediato sul sistema economico locale, riducendo tempi e costi di viaggio per le imprese e rendendo l’area jonica più competitiva e integrata nei circuiti regionali e nazionali. “Non si tratta di una battaglia di campanile – aggiunge Paolillo – ma di un’esigenza concreta di sviluppo e di dignità per un territorio che ha già pagato un prezzo altissimo in termini ambientali e sociali.”
L’appello finale è diretto e amaro: “La pazienza è finita. Chiediamo che l’aeroporto di Grottaglie venga finalmente sottratto al teatrino elettorale. Basta slogan, basta promesse. Servono decisioni vere e responsabilità. Chi crede davvero nell’apertura dello scalo lo dimostri con i fatti, non con le parole.”
Con la consapevolezza che, ancora una volta, l’autunno politico si chiude con le stesse parole di sempre: Grottaglie attende, Taranto spera, ma i voli restano a terra.
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