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Trani
18 Settembre 2025 - 14:53
Il Tribunale di Trani - archivio
TRANI - Una pronuncia destinata a lasciare il segno arriva dal Tribunale del lavoro di Trani, che ha vietato l’applicazione del contratto collettivo nazionale sottoscritto da Assocontact con la sola sigla CISAL, definendolo privo di rappresentatività e riconoscendo l’attività antisindacale messa in atto dall’azienda Network Contact. Lo rende noto un comunicato diffuso dalla Cgil Puglia.
La decisione riguarda direttamente circa 4.000 lavoratori dell’area metropolitana, ma avrà ricadute anche nei territori di Taranto e Molfetta, dove la società è presente con proprie filiali.
La Cgil Puglia e la Slc Cgil Bari parlano di “sentenza che fa scuola”, ricordando come la battaglia sia stata condotta a lungo con scioperi, ricorsi e mobilitazioni. «Lo avevamo definito il contratto della vergogna, perché peggiorava condizioni economiche e diritti – spiega Domenico Ficco, segretario generale della Camera del Lavoro di Bari –. Ora a dirlo non siamo più solo noi, ma anche un tribunale».
L’accordo contestato prevedeva un aumento triennale di appena 7,74 euro, tagli alle ore di malattia, riduzione dei permessi retribuiti e lo svuotamento della clausola sociale che tutela l’occupazione. Per il segretario della Slc Cgil di Bari, Vito Battista, si trattava di un «espediente per aggirare il contratto nazionale delle telecomunicazioni, a danno di migliaia di dipendenti».
Il tribunale ha accolto il ricorso per condotta antisindacale, contestando la sostituzione unilaterale del Ccnl vigente. Decisiva, sottolineano i sindacati, è stata anche la posizione della Asl di Bari, che in quanto stazione appaltante aveva già segnalato le irregolarità contrattuali legate agli appalti in corso.
Il risultato, osserva Ficco, «premia il sacrificio dei lavoratori e delle lavoratrici e il lavoro del collegio difensivo, rappresentato dall’avvocatessa Concetta Santochirico, che ha seguito la causa alla sezione Lavoro del Tribunale di Trani». La pronuncia, aggiunge, «obbliga ora tutte le stazioni appaltanti a prendere atto della decisione e a uniformarsi».
La vicenda non si esaurisce qui: la Cgil chiederà subito un incontro con la dirigenza della Asl di Bari per discutere le conseguenze dell’ordinanza. Intanto, a livello nazionale, i segretari Maurizio Landini e Riccardo Saccone sottolineano come il provvedimento possa costituire un punto di svolta non solo per il settore delle telecomunicazioni, ma per tutti i contratti pirata e gli appalti pubblici.
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