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Sanità

“Nessuna tutela per i 450 addetti alle pulizie dell’Asl di Brindisi”

Il consigliere regionale Luigi Caroli accusa la giunta Emiliano: “Si parla di equità ma i lavoratori continuano a subire disparità rispetto ad altre province pugliesi”

L'ospedale Perrino di Brindisi

L'ospedale Perrino di Brindisi

BRINDISI - Il consigliere regionale e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia a Brindisi, Luigi Caroli, torna a denunciare la situazione dei 450 addetti alla pulizia e alla sanificazione dell’Asl di Brindisi, il cui futuro resta incerto a poche settimane dalla scadenza del contratto con la ditta privata Colser, fissata per il 31 ottobre.

Secondo Caroli, nonostante le ripetute sollecitazioni, il tema dell’internalizzazione del personale non è stato affrontato con la dovuta attenzione dalla giunta regionale guidata da Michele Emiliano. «Questi lavoratori – afferma – non hanno né santi in paradiso né assessori pronti a difenderli, a differenza di quanto accaduto per i dipendenti del Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica e della RSA di Ostuni, transitati dalla gestione privata all’Asl senza variazioni di spesa».

Il consigliere evidenzia che, mentre in altre province pugliesi l’internalizzazione ha garantito contratti più dignitosi, i dipendenti brindisini continuano a lavorare con un contratto Multiservizi da 6 euro lordi all’ora, molto distante dalle condizioni previste dal contratto AIOP Sanità privata applicato in altri territori.

Caroli accusa il centrosinistra di incoerenza: «Chi si riempie la bocca di equità e dignità del lavoro non può tollerare che all’interno dello stesso comparto sanitario si registrino differenze così marcate tra una provincia e l’altra».

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