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Sanità

Fino a 1.000 euro al mese in più per i medici e 300 per il personale dei pronto soccorso

La Regione aumenta le indennità per gli operatori nei grandi ospedali ecclesiastici. Stanziati 10 milioni di euro complessivi

Pronto soccorso

Pronto soccorso - archivio

BARI - La Giunta regionale della Puglia ha approvato la delibera che istituisce il Fondo unico di remunerazione per il triennio 2025-2027, destinato agli enti ecclesiastici convenzionati con il Servizio sanitario regionale: l’IRCCS “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo, l’ospedale “Miulli” di Acquaviva delle Fonti e l’ospedale “Panico” di Tricase.

Il provvedimento introduce indennità aggiuntive per il personale sanitario, con riconoscimenti a partire dal 1° gennaio e fino al 31 dicembre di quest’anno: circa 1.000 euro mensili per i medici e 300 euro al mese per il comparto, calcolati sul lavoro effettivamente svolto. In termini annuali significa 15.000 euro in più per i medici e 3.500 euro per il personale infermieristico e ausiliario, cifre che possono incidere in maniera significativa sui bilanci familiari.

La delibera fa parte di un pacchetto di 10 provvedimenti sanitari approvati in seduta straordinaria e ratifica i contratti sottoscritti il 19 giugno scorso, con i quali la Regione ha trasferito 10 milioni di euro complessivi agli ospedali ecclesiastici, pari a 3,3 milioni per ciascuna struttura. Una parte delle risorse dovrà essere destinata a garantire una specifica indennità per il personale dei Pronto Soccorso, in linea con quanto già previsto nelle strutture pubbliche.

Le somme provengono dal Fondo sanitario nazionale e dalle leggi regionali approvate negli ultimi due anni per sostenere le attività legate all’emergenza-urgenza.

“Con questa decisione, maturata dopo un confronto con lavoratori e sindacati – ha dichiarato il vicepresidente della Regione e assessore alla Sanità Raffaele Piemontese – diamo continuità a una linea avviata da nove mesi: riconoscere il valore di chi opera nei Pronto Soccorso, senza differenze tra ospedali pubblici e grandi ospedali ecclesiastici che svolgono un ruolo essenziale. È un segnale di equità e concretezza che rafforza l’intero sistema pugliese dell’urgenza”.

La misura si colloca nel percorso avviato ad aprile, quando la Regione aveva firmato con i sindacati accordi per l’aumento delle indennità a favore di oltre 3.500 professionisti in servizio nei Pronto Soccorso pubblici. Con l’estensione agli enti ecclesiastici, la platea si allarga ora a centinaia di medici, infermieri, operatori socio-sanitari e ausiliari delle strutture private equiparate, rafforzando la tenuta del sistema di emergenza e rendendo più attrattivo il lavoro nei reparti di prima linea.

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