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Controller di gestione, perché resterà una figura centrale per le aziende

La necessità di dati tempestivi e analisi mirate, ha condotto inevitabilmente al consolidamento di alcune figure professionali prima appannaggio solo di grandi aziende

Controller di gestione, perché resterà una figura centrale per le aziende

Il concetto di gestione aziendale, negli anni, è cambiato, un po’ per maggiore consapevolezza da parte degli imprenditori, un po’ per necessità imposte dal mercato.

Se fino a qualche decennio fa, anche le aziende che andavano avanti a braccio e seguendo il fiuto infallibile del proprio fondatore, riuscivano a restare a galla e persino a crescere, oggi, senza dati alla mano, l’impresa è destinata a fallire.

La necessità di dati tempestivi e analisi mirate, ha condotto inevitabilmente al consolidamento di alcune figure professionali considerate, prima, appannaggio solo di grandi aziende e multinazionali, come il controller di gestione, una professione destinata a mantenere un ruolo strategico anche nel futuro del lavoro. 

Il controller di gestione si muove nell’intersezione tra controllo finanziario, pianificazione e strategia. Non è un semplice tecnico dei numeri, ma un vero facilitatore di decisioni, capace di tradurre dati complessi in informazioni utili per il management. 

Il suo obiettivo? 

Garantire che le risorse siano impiegate in modo efficiente e che le scelte aziendali siano sostenibili, coerenti con gli obiettivi a medio e lungo termine.

Le competenze richieste, dunque, vanno ben oltre la contabilità analitica. Servono piuttosto capacità di analisi, visione d’insieme, padronanza dei principali strumenti di business intelligence, conoscenza dei flussi operativi. 

A tutto questo si devono aggiungere, poi, le cosiddette soft skill, come la capacità di comunicare con chiarezza e l’attitudine al problem solving.

Dal punto di vista operativo, il controller partecipa alla costruzione del budget, monitora gli scostamenti rispetto al forecast, effettua analisi di costi, margini e redditività. 

In certi contesti, è coinvolto persino nella valutazione di investimenti, pricing e gestione delle performance. La sua funzione si rivela quindi trasversale e il suo apporto sempre più strategico, soprattutto in tempi di incertezza o riorganizzazione aziendale.

Un aspetto importante da tenere presente è che questa figura professionale non è legata a un settore specifico, ma può operare in contesti industriali, finanziari, commerciali, sanitari o dei servizi, con la medesima logica di ottimizzazione e supporto al management. 

È per questo che i controller sono e saranno sempre richiesti dal mercato, proprio per la loro adattabilità e il valore aggiunto che apportano.

In sintesi, quella del controller è una professione che combina rigore tecnico e prospettiva strategica e che si afferma come una delle leve fondamentali per la competitività aziendale.

Chi è già avviato a questa professione, ma anche chi punta a una carriera simile, non può far altro che investire nella formazione di qualità, la stessa che riesce a combinare tutti questi strumenti, strategia e operatività, così da restare competitivo nel mercato, anche in futuro. 

Tra le offerte più competitive e aderenti alle reali esigenze delle aziende spicca il Master in Controllo di Gestione della 24ORE Business School.

Se l’impianto formativo complessivo garantisce una solida preparazione su contabilità, bilancio, controllo di gestione e corporate finance, un elemento distintivo merita un approfondimento particolare, l’attenzione specifica alla pianificazione strategica.

Attraverso moduli dedicati, case study reali e simulazioni pratiche, i partecipanti imparano a leggere i numeri, contestualizzarli nei processi decisionali, a costruire scenari previsionali, valutare le conseguenze economico-finanziarie di scelte operative e strategiche. 

Questo orientamento consente ai futuri controller di uscire da una logica puramente tecnica per assumere un ruolo attivo nel dialogo con il top management.

Un altro elemento che potenzia l’efficacia formativa è il costante aggiornamento dei contenuti, in linea con le evoluzioni normative e gli strumenti digitali in uso nelle aziende. 

Il master, in questo senso, si rivolge sia a neolaureati, che vogliono entrare in azienda con un profilo tecnico forte, sia a professionisti che intendono consolidare o riconvertire la propria carriera in ambito AFC.

Formarsi come controller attraverso un master verticale, così strutturato, aggiornato e orientato alla strategia diventa allora un investimento a lungo termine, in grado di aprire reali opportunità professionali.

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