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L'analisi

Emiliano si sacrifica, Vendola resiste, Decaro torna a rinunciare...

Tra veti, rinunce e ambizioni nazionali, il centrosinistra pugliese naviga ancora nell’incertezza: l’accordo sul candidato presidente resta lontano e il campo largo continua a mostrare tutte le sue fragilità

Elly Schlein

Elly Schlein

Nessuno sa come andrà a finire, salvo il protagonista. È forte il sospetto che alcuni cominciano ad avanzare: Decaro non ha mai pensato di tornare in Puglia e le condizioni che pone sembrano sempre più attinenti alla sua ambizione di assurgere alla guida del Pd nazionale, e il regionale, più che funzionale, potrebbe dimostrarsi fallimentare. In Puglia le acque continuano ad essere agitate e siamo ancora in alto mare. L'accordo nel campo largo del centro sinistra ancora non c'è. A Decaro non è bastato il passo indietro di Michele Emiliano e vorrebbe che anche Niki Vendola rinunciasse a candidarsi invadendo, clamorosamente, il campo dei propri alleati, in particolare di AVS: "se Vendola si candida in consiglio il centrosinistra troverà un altro candidato presidente, perché nessuno è insostituibile".

Le 500 mila preferenze raccolte da Antonio Decaro alle europee del 2024, delle quali 300 mila in Puglia, più che una risorsa, cominciano ad essere un problema se, il peso elettorale del possibile candidato Presidente, già assessore di Emiliano in Comune e poi sindaco di Bari, si trasforma in un diritto di veto.

In sostanza, secondo il parlamentare europeo, la presenza di Emiliano e Vendola in consiglio regionale rischierebbe di essere troppo ingombrante e non gli garantirebbe l’autonomia politica necessaria per amministrare la Puglia secondo le sue idee, quali siano ancora non è dato di sapere. Ha parlato sino ad oggi di una discontinuità rispetto ad un passato che tuttavia lo ha visto protagonista e beneficiario. Da cosa sia rappresentato il nuovo che vorrebbe esprimere resta una incognita.

Così come resta una incognita il ruolo che è stato promesso a Michele Emiliano. Qualcuno pensa ad un assessorato strategico e di peso nella nuova giunta. Ma di strategico in Puglia c'è da sciogliere il nodo della futura siderurgia, della transizione di cui l'attuale governatore s'è fatto paladino insieme al Ministro Urso, e non è un mistero che Emiliano aspirerebbe ad esserne commissario. Tanto dovrebbe avvenire entro settembre e sarebbe giustificabile con il suo ruolo di Presidente della Regione. Sempreché il Governo voglia optare per questa scelta e il Pd ne sia sostanzialmente consenziente...

Sembra che il campo largo utile per vincere le regionali e preparatorio delle prossime politiche, nonostante l'ottimismo di Elly Schlein, non riesca a uscire dalle contraddizioni regionali. Anche in Campania De Luca non sembra essere convinto di cedere la mano a Roberto Fico, se il M5s continua ad alzare i veti sulle scelte strategiche, sostenendo il reddito di cittadinanza come obiettivo prioritario rispetto a tutto il resto. È lontana la possibilità che si costruisca un’alternativa alla destra, fondata su una visione e capacità di affrontare i nodi risolutivi di una crisi economica e sociale che ponga il Mezzogiorno come piattaforma strategica dell'Italia e dell'Europa mediterranea. Quando qualcuno, come in Campania, prova a farlo, nascono le contraddizioni di un campo che è largo nella previsione dei numeri ma resta inagibile per vincere la partita.

La segretaria Elly Schlein, questa sera sarà a Bisceglie alla ‘Festa regionale de L’Unità’ insieme ad Antonio Decaro. Michele Emiliano e Andrea Orlando li raggiungeranno nei giorni seguenti. Tutti si augurano che non sia proprio il festeggiato a guastare la festa...

 Il Camaleonte

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