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Brindisi
01 Settembre 2025 - 10:32
Paesaggio agricolo - archivio
BRINDISI - Brindisi ospita per il secondo anno consecutivo il campo “E!State Liberi!” del progetto Amunì di Libera. L’iniziativa, intitolata “Tra terra e mare in cerca di orizzonti nuovi”, si svolge dal 1 al 5 settembre negli spazi della Fabbrica del Farò e coinvolge ragazzi tra i 16 e i 20 anni circa, seguiti dall’Autorità giudiziaria minorile e inseriti in percorsi di riparazione e reinserimento sociale.
I giovani arrivano da diverse province italiane, tra cui Genova, Napoli, Salerno, Roma, Brindisi, Bari e Taranto, e sono impegnati in attività educative organizzate in collaborazione con il Servizio Sociale per i Minorenni del Dipartimento di Giustizia Minorile e di Comunità. Durante il campo, accanto a educatori e assistenti sociali, i partecipanti vivono giornate di formazione, testimonianze e impegno civile, a partire da un laboratorio di ceramica ospitato proprio a Brindisi.
Il percorso prevede una serie di tappe significative. Il 2 settembre i ragazzi hanno visitato due beni confiscati alla criminalità: l’azienda agricola Xfarm – Agricoltura Prossima a San Vito dei Normanni, dove hanno lavorato sui terreni, e Masseria Canali a Mesagne, dove hanno incontrato i genitori di Michele Fazio, vittima innocente della mafia barese. Il 3 settembre, grazie alla collaborazione con il Consorzio di gestione di Torre Guaceto e la cooperativa Thalassia, hanno preso parte a una giornata dedicata all’educazione ambientale, con la visita alla riserva naturale e l’incontro con il presidente del Consorzio Rocky Malatesta e i pescatori della zona.
Il 4 settembre il programma si arricchisce con un’escursione in barca a vela, realizzata insieme alla Lega Navale di Brindisi e all’associazione GV3, che gestisce l’imbarcazione confiscata Baron. A seguire, i partecipanti visiteranno il Castello Alfonsino – Forte a Mare, accompagnati dall’associazione Le Colonne, per poi confrontarsi con la sostituta procuratrice della DDA di Lecce, Carmen Ruggero.
Il progetto Amunì coinvolge ragazzi che stanno scontando la misura della “messa alla prova”, ossia la sospensione del processo e l’affidamento ai servizi sociali, un percorso che può estinguere il reato se portato a termine con successo. L’obiettivo è costruire un cammino di antimafia sociale e responsabile, attraverso esperienze concrete di memoria, cittadinanza e partecipazione.
A Brindisi l’iniziativa si inserisce nel solco del progetto Menamé, attivo ormai da quattro anni, che ha fatto del viaggio e dell’incontro gli strumenti più efficaci per educare alla legalità e alla giustizia sociale. Il campo si concluderà il 5 settembre, ma le attività di Amunì continueranno in tante province italiane, con la convinzione che offrire nuove opportunità sia la chiave per permettere a questi giovani di ricominciare.
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