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Assunti oltre 41mila docenti con l’avvio del nuovo anno: copertura record e meno reggenze

Il Ministero dell’Istruzione annuncia 41.901 immissioni in ruolo, anticipo delle procedure e più continuità didattica per gli studenti con disabilità

Aula scolastica

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Con l’inizio dell’anno scolastico 2025/2026 arriva una novità importante sul fronte delle assunzioni: il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha comunicato che 41.901 docenti entreranno in ruolo entro settembre, con una copertura del 76,8% dei posti disponibili a livello nazionale. Si tratta di un aumento del 30% rispetto allo scorso anno, quando le immissioni si erano fermate al 47,6%, e di una procedura conclusa con tre settimane di anticipo rispetto al 2024.

Il potenziamento riguarda anche il sostegno: i nuovi assunti in questo ambito sono 7.820, portando a 121.879 il totale degli insegnanti di ruolo e facendo salire la copertura al 95,2%, ben oltre l’89% registrato prima delle nuove nomine. Per la prima volta sarà inoltre possibile confermare i supplenti annuali o con incarico fino al 30 giugno scelti dalle famiglie per garantire la continuità agli studenti con disabilità: si tratta di quasi 58.000 insegnanti su circa 120.000 posti disponibili.

Sul fronte della dirigenza scolastica, le 326 nuove immissioni in ruolo hanno consentito di ridurre sensibilmente il numero di istituti in reggenza, scesi da 468 a 403, con una diminuzione pari a quasi il 14%.

Restano invece stabili le supplenze su posti di sostegno in deroga, stimate in circa 120.000 per l’anno in corso.

Un’altra novità riguarda l’insegnamento della lingua italiana: dall’1 settembre saranno attivi 1.000 docenti specializzati nelle scuole primarie e secondarie, con il compito di favorire l’integrazione degli studenti stranieri e contrastare la dispersione scolastica legata alla scarsa conoscenza dell’italiano.

L’anticipo delle nomine, l’aumento delle assunzioni, la continuità didattica per gli studenti con disabilità e la riduzione delle reggenze dimostrano il nostro impegno per dare risposte concrete al mondo della scuola – ha dichiarato il ministro Giuseppe Valditara –. È un passo avanti verso un sistema più stabile ed efficiente, capace di mettere davvero al centro la persona dello studente”.

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