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Il fatto
28 Agosto 2025 - 12:03
La Guardia di Finanza di Milano
LECCE - Tocca anche la Puglia la vasta operazione della Guardia di Finanza coordinata dalla Procura Europea che ha portato a due arresti, decisi dal GIP di Milano, per indebita percezione di erogazioni pubbliche e autoriciclaggio. I finanzieri hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e a un sequestro preventivo di beni per 5 milioni di euro, mentre proseguono le perquisizioni in diverse città, tra cui Cremona, Milano, Roma e Lecce.
L’inchiesta, condotta dall’Ufficio di Roma della Procura Europea con il supporto del Nucleo Speciale Polizia Valutaria, coinvolge 10 persone e 7 società con sedi a Roma e Milano, per le quali si ipotizza la responsabilità amministrativa in relazione ai reati commessi dai rispettivi amministratori.
Le indagini hanno preso il via dall’analisi di un singolo finanziamento da 150.000 euro, che ha permesso di ricostruire un sistema fraudolento attraverso cui, tra il 2022 e il 2023, sarebbero stati ottenuti oltre 5 milioni di euro di finanziamenti garantiti dallo Stato, grazie a documentazione societaria e personale non veritiera.
Secondo gli investigatori, i fondi sarebbero stati trasferiti all’estero attraverso operazioni bancarie frazionate e mascherate da normali transazioni commerciali, ma in realtà finalizzate a garantire la disponibilità di denaro agli indagati tramite una rete di società intestate a prestanome o a soggetti legati da rapporti di parentela e amicizia. In alcuni casi, le somme sarebbero confluite su un conto di transito in Belgio, intestato a una società estone, per poi essere dirottate verso rapporti bancari intestati a cittadini italiani o residenti in Italia.
Gli arresti sono stati eseguiti a Bologna e nella provincia di Rimini, con il supporto dei reparti territoriali delle Fiamme Gialle, mentre a Lecce, insieme alle altre città interessate, sono in corso perquisizioni mirate anche al rintraccio di beni da sottoporre a sequestro.
L’operazione dimostra, evidenzia la Procura Europea, l’importanza della rapida condivisione delle informazioni bancarie tra uffici giudiziari dei vari Paesi UE, considerata oggi uno strumento decisivo per monitorare i flussi finanziari illeciti, contrastare il riciclaggio e tutelare l’economia legale, garantendo condizioni di concorrenza corrette per le imprese e sicurezza per i cittadini onesti.
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