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Bari e Bat

Sicurezza in agricoltura, Confagricoltura: “Regole da rivedere, il Testo Unico non è adatto al settore”

Dopo il report dell’Ispettorato del Lavoro che segnala irregolarità nel 64% delle aziende agricole ispezionate, l’associazione chiede un tavolo tecnico per una normativa specifica, snella ed efficace

Massimiliano Del Core

Massimiliano Del Core

BARI - Le ispezioni in agricoltura in Puglia sono triplicate e nel 64% delle aziende verificate sono state riscontrate irregolarità, per lo più legate al rispetto delle norme su salute e sicurezza sul lavoro. È quanto emerge dal report dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, illustrato dal dottor Boccafurni, responsabile della Direzione Interregionale del Lavoro – Centro, durante un incontro svoltosi lo scorso 21 luglio alla Camera di Commercio di Bari.

Il presidente di Confagricoltura Bari-Bat, Massimiliano Del Core, accoglie positivamente l’aumento dei controlli, ritenendoli utili a contrastare lo sfruttamento e a diffondere una vera cultura della sicurezza. Sottolinea, però, che le irregolarità rilevate riguardano solo in misura marginale il lavoro nero o sottopagato. La gran parte delle contestazioni è legata all’applicazione del Decreto Legislativo 81/2008, che – secondo Del Core – non tiene conto delle peculiarità del settore agricolo e risulta inadeguato alle sue dinamiche organizzative e operative.

Confagricoltura chiede alle istituzioni di avviare con urgenza un percorso di revisione bilaterale del Testo Unico sulla sicurezza, con norme costruite sulle reali esigenze del comparto. L’associazione ribadisce la volontà di garantire la tutela dei lavoratori, ma sollecita strumenti concreti e praticabili, evitando di applicare regolamenti pensati per altri settori come l’industria o l’edilizia. Il lavoro agricolo – spiegano – è condizionato da fattori climatici variabili, da esigenze improvvise di manodopera e da cicli stagionali, con rischi diversi e in molti casi meno rilevanti rispetto ad altri ambiti produttivi.

Del Core evidenzia che l’attuale quadro normativo impone una burocrazia pesante, difficile da gestire persino per le imprese più organizzate. Critica anche un certo atteggiamento “inquisitorio” in alcune verifiche, che talvolta si accompagna a difficoltà interpretative da parte degli stessi enti preposti al controllo, come Ispettorato del Lavoro, NIL e reparti tecnici. Questa incertezza può generare pressione ingiustificata sulle aziende e innescare contenziosi e complicazioni evitabili.

Per l’associazione è fondamentale che imprese, lavoratori ed enti ispettivi collaborino per mettere davvero la sicurezza al centro dell’attività agricola, evitando che resti un obbligo solo formale. Allo stesso tempo, però, occorre evitare che gli imprenditori vengano penalizzati da sanzioni sproporzionate o da adempimenti impossibili da rispettare.

Confagricoltura propone di avviare subito, in concomitanza con le campagne stagionali più importanti, un tavolo tecnico con le parti sociali e gli organi ispettivi, prima a livello locale e poi nazionale, per arrivare a un impianto normativo più snello, efficace e calibrato sulle reali condizioni del lavoro nei campi. “Solo così – conclude Del Core – si potrà ottenere l’obiettivo condiviso di un’agricoltura più sicura, sostenibile e competitiva”.

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