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I dati

Birra agricola, boom in Puglia: +20% di attività in 5 anni e 119 realtà produttive

Il fenomeno delle birre a chilometro zero cresce tra innovazione, materie prime locali e creatività artigianale. Giovani under 35 protagonisti della nuova frontiera brassicola

Birra artigianale

Birra artigianale

BARI - Negli ultimi 5 anni la Puglia ha registrato una crescita del 20% delle attività legate alla produzione di birre interamente made in Italy, realizzate con una filiera corta che parte dalla coltivazione di orzo e luppolo fino alla “cotta” di lager, ale e stout artigianali. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Puglia diffusa in occasione delle celebrazioni per la Giornata mondiale della birra.

Un patrimonio produttivo che affonda le radici nelle materie prime locali, dai grani antichi come Biancolilla, Timilia, Saraolla, Risciola, Senatore Cappelli, Perciasciacci, Russello e il “Buono di Rutigliano”, fino alle numerose varietà di luppolo coltivate sul territorio. Ogni area conferisce alla birra aromi unici, dal sentore floreale a quello erbaceo, passando per profumi di frutta tropicale. A completare la creatività brassicola pugliese, ingredienti tipici come carrube, foglie d’ulivo, carciofi e canapa, trasformati in prodotti a chilometro zero capaci di distinguersi sul mercato.

Secondo Coldiretti, in Puglia 200.000 persone (pari al 5,2% della popolazione) consumano birra ogni giorno, l’11% la beve stagionalmente e il 33% solo in rare occasioni. Un andamento che ha favorito l’esplosione del fenomeno delle birre artigianali e agricole, con 119 birrifici, beer firm e brewpub operativi nella regione. Bari e Lecce guidano la classifica con rispettivamente 34 e 31 aziende, seguite da Foggia con 22, Taranto con 16, la provincia Bat con 9 e Brindisi con 7 attività.

La nuova tendenza è la birra agricola a chilometro zero, frutto dell’inventiva delle aziende agricole pugliesi che puntano su prodotti innovativi come la birra al carciofo, quella di grano Cappelli, la birra di fichi o alla canapa. Una produzione che, oltre a contribuire all’economia regionale, rappresenta un’importante opportunità occupazionale, soprattutto per gli under 35, oggi protagonisti della scena brassicola. Giovani che investono su certificazioni di origine, legami diretti con le aziende agricole e nuove formule di distribuzione, dai brewpub ai mercati di Campagna Amica.

Parallelamente nascono nuove figure professionali, come il sommelier della birra, esperto nella valutazione di stile, gusto, colore, corpo e sentori, capace di guidare il consumatore nella scelta consapevole e nell’apprezzamento delle produzioni di qualità.

La crescita del settore conferma la Puglia come uno dei poli più dinamici nel panorama brassicolo italiano, capace di coniugare tradizione agricola, innovazione e identità territoriale in un bicchiere.

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