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L'intervento

Fondi del Governo Conte, il M5S: ecco cosa è stato fatto con le risorse per Taranto

Il gruppo territoriale pentastellato: “Un miliardo di euro sta cambiando il volto della città, ma le scelte vanno condivise con la comunità”

La Città Vecchia di Taranto vista dal mare

La Città Vecchia di Taranto vista dal mare

TARANTO - A Taranto stanno lentamente prendendo forma i progetti finanziati con le risorse assegnate alla città durante il Governo Conte, fondi che ammontano a oltre 1 miliardo di euro. Di questa somma, circa 100 milioni sono stati destinati alla riqualificazione e rigenerazione urbana della Città Vecchia. Il Movimento 5 Stelle, attraverso il gruppo territoriale, rivendica la paternità di quei finanziamenti e invita l’amministrazione comunale a coinvolgere i cittadini nelle scelte progettuali più importanti.

Gli esponenti del M5S ricordano che una parte rilevante di queste risorse fu programmata e inserita nelle schede del Contratto Istituzionale di Sviluppo quando il senatore Mario Turco, allora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, era responsabile del coordinamento. Secondo i pentastellati, è oggi improprio attribuire ad altri il merito di interventi come il nuovo ponte girevole, dal momento che la copertura finanziaria era già stata definita in quel periodo.

In città sono già stati avviati o conclusi diversi cantieri. Palazzo Troilo è pronto per l’apertura al pubblico, mentre prosegue il restauro di Palazzo Carducci. Sono stati recuperati i fondi che in passato erano stati dirottati sul Teatro Fusco senza reintegro e completata la progettazione per il recupero delle mura aragonesi, con l’assegnazione dei lavori. Stanno per partire gli interventi su vari siti storici e archeologici, tra cui gli ipogei di via Cava, vico Ospizio e vicoletto Galeone, oltre a Palazzo Ciura, Palazzo Amati e l’area archeologica di San Martino. In fase conclusiva anche l’iter amministrativo per Palazzo D’Ayala, mentre sono già stati affidati i lavori per il restyling di Piazza Castello e per la valorizzazione dell’area delle colonne doriche.

Per il M5S, tuttavia, questi interventi rappresentano solo un primo passo. La vera sfida sarà garantire una riqualificazione rispettosa della Città Vecchia, in grado di valorizzarne unicità, stratificazione storica e materiali originari, senza alterarne l’identità. Proprio su questo fronte emergono le prime critiche: la trasformazione di Palazzo D’Ayala in albergo viene considerata rischiosa per la conservazione dei suoi interni settecenteschi, inizialmente destinati a un uso museale; il progetto di Piazza Castello viene giudicato discutibile per l’introduzione di elementi scenografici come le fontanelle davanti al municipio, a discapito delle antiche “chianche” che giacciono sotto l’attuale pavimentazione e che, secondo il movimento, andrebbero riportate alla luce.

Il gruppo territoriale pentastellato si chiede perché, in fase di progettazione, non siano state prese in considerazione fin da subito queste evidenze storiche, rinviando ogni verifica al momento dell’esecuzione dei lavori. Per questo ribadisce la necessità di attivare processi di progettazione partecipata, consentendo ai cittadini di conoscere e valutare nel dettaglio i progetti esecutivi delle opere pubbliche prima della loro approvazione e dell’avvio dei cantieri.

«La partecipazione – sostengono gli esponenti locali del M5S – non è soltanto trasparenza, ma anche una garanzia che Taranto possa crescere senza rinunciare alla propria storia e alla propria identità».

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