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Il territorio

La 'buona sanità' all'ospedale di Manduria. La testimonianza di una nostra lettrice

Riceviamo e pubblichiamo questa testimonianza su uno dei casi di buona sanità all'ospedale 'Giannuzzi' di Manduria

Ospedale Giannuzzi di Manduria

Ospedale Giannuzzi di Manduria

Riceviamo e pubblichiamo questa testimonianza su uno dei casi di buona sanità all'ospedale 'Giannuzzi' di Manduria

"Con questa testimonianza vorrei evidenziare uno dei casi di buona sanità del nostro territorio, che, contrariamente a quello che si pensa, sono tanti ma silenziosi, preferendo, talvolta anche giustamente, dare risalto a ciò che non va, nella speranza che serva a migliorare la situazione. Ma questa volta... invertiamo la tendenza, raccontando di come il personale sanitario ospedaliero che mi ha avuto in cura si sia dato da fare, anche al punto di vista del calore umano, per restituirmi ai miei cari nella guarigione, in un'esperienza che resterà impressa a lungo nei miei cuori.

Circa un mese fa, accompagnata dal mio caro amico sacerdote di Taranto, sono stata accompagnata all'ospedale 'Marianna Giannuzzi' di Manduria per un'emorragia interna dovuta a una diverticolite al colon. Ero ridotta davvero male, piena di dolori e tra l'altro con un peso corporeo che si aggirava intorno ai quaranta chili. Ero piuttosto diffidente verso il luogo di cura, conoscendo delle difficoltà che da tempo interessano i cosiddetti piccoli ospedali, alle prese con carenza di attrezzature e di medici. Ma non è stato così. Il personale sanitario della 'Chirurgia Generale' che mi ha preso in carico mi ha circondata di attenzioni quasi fossi l'unica paziente oppure preceduta da 'pesanti' raccomandazioni'. Era il trattamento invece che viene riservato a tutti i ricoverati, ritenuti tutti importanti al di là del ceto sociale. In particolare sono rimasta colpita dalla vicinanza del primario, dott. Rocco Lomonaco, che, con grande calore umano, mi ha incoraggiato a non mollare, certo del buon fine della mia situazione, che sapevo essere molto delicata anche per la presenza di patologie concomitanti. Ma è stato tutto il personale, medici e infermieri (con la coordinatrice di questi ultimi, Elena De Santis) a incoraggiarmi e quasi coccolarmi, così come avviene quotidianamente per tutti gli altri ricoverati: uno sforzo ammirevole, considerata la ben nota carenza di organico, soprattutto per quanto riguarda i medici. Sono stata sottoposta subito a intervento chirurgico di una certa complessità, andato a buon fine. Il decorso post-operatorio si è svolto tranquillamente, con il personale che veramente mi ha tenuto al centro dell'attenzione. Quindi, a casa per completare la cura. Ma, ahimè, un'ernia strozzata mi ha costretto nuovamente a ricorrere alle cure dei sanitari dell'ospedale manduriano che, valutati gli effetti dei farmaci anticoagulanti che dovevo assumere e dopo alcuni giorni in fase preparatorio, ho dovuto daccapo sottopormi a operazione, effettuata dal dott. Lomonaco e dalla sua équipe. Anche stavolta, tutto bene e tante attenzioni da parte del personale nella camera singola che mi avevano riservato. Ora sono daccapo a casa e nel mentre mi sottopongo a fisioterapia, sento con tutto il cuore di ringraziare quanti con il loro operato (e don Pino per la sua vicinanza) hanno permesso di ritrovarmi fra i miei cari, certa che, ribadisco, questi casi di buona sanità non sono certo fatti isolati".

Tonia Oliva

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