Nonostante l’invito ufficiale ricevuto dal sindaco, Di Lena afferma di non aver potuto intervenire pubblicamente durante l’evento, lamentando l’assenza di qualunque voce critica rispetto alle posizioni dell’amministrazione comunale sul tema della valorizzazione del litorale. A suo dire, il confronto si è svolto in un clima privo di pluralismo, dove non è stato concesso spazio al punto di vista dell’opposizione, nonostante la presenza tra i relatori di numerose figure istituzionali e stakeholder.
Secondo Di Lena, questa esclusione rappresenta una grave limitazione del diritto alla partecipazione democratica, soprattutto in un’occasione in cui si discuteva di turismo e tutela del mare, argomenti centrali per il futuro del territorio.
«Quello che ho subito venerdì è ciò che oggi si definisce cancel culture» ha dichiarato Di Lena, parlando di una forma di censura moderna che colpisce chi esprime opinioni diverse. «Le persone vengono silenziate per ciò che pensano o per le loro posizioni politiche» ha aggiunto, sottolineando che un consigliere comunale, specie se invitato ufficialmente, ha il diritto e il dovere di partecipare attivamente al dibattito pubblico.
Di Lena ha infine ribadito che continuerà a battersi per la libertà di parola e di confronto, valori che considera fondamentali per la vita democratica della comunità. Un episodio che riaccende il dibattito sulla trasparenza e sull’apertura del dialogo istituzionale, soprattutto in un contesto politico locale dove il turismo rappresenta una delle principali sfide strategiche.
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