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Taranto
24 Luglio 2025 - 09:32
Tony Cannone
TARANTO - Si fa sempre più acceso il dibattito politico attorno allo stato di salute delle finanze comunali. A innescare la miccia, questa volta, è Tony Cannone, responsabile organizzativo dell’UDC di Taranto, che con una dura presa di posizione chiama direttamente in causa il sindaco Piero Bitetti e la sua maggioranza.
Cannone rilancia voci che circolano con insistenza tra ambienti politici e cittadini, parlando apertamente di possibili criticità economiche per Palazzo di Città: «Le segnalazioni su uno scenario di quasi pre-dissesto finanziario si moltiplicano. È forse questo il motivo per cui il primo cittadino ha scelto di trattenere per sé la delicata delega al Bilancio?».
Il dirigente centrista invoca chiarezza, parlando della necessità di una comunicazione trasparente ai cittadini su un tema che considera centrale per la vita della comunità: «La spesa corrente è il cuore pulsante di un’amministrazione. Se si blocca, ne risentono servizi come scuola, trasporti, sicurezza, welfare e persino il funzionamento della macchina comunale».
Secondo Cannone, se il bilancio dovesse risultare realmente compromesso, le conseguenze sarebbero pesantissime: «Un progressivo congelamento dell’attività amministrativa comporterebbe la revisione al ribasso di tutte le iniziative in campo, rischiando di paralizzare una città da 190 mila abitanti».
Altro aspetto critico sollevato riguarda l'accesso ai fondi europei. «La partecipazione finanziaria del Comune è spesso una condizione necessaria per ottenere risorse comunitarie – spiega Cannone – e se le casse sono vuote, si rischia di perdere anche quelle opportunità».
Il quadro tratteggiato dall’UDC si fa ancor più preoccupante alla luce delle classifiche nazionali pubblicate da Il Sole 24 Ore, che pongono Taranto in coda per qualità della vita e servizi erogati. «Con bilanci rigidi e margini di manovra ridotti – sottolinea Cannone – il rischio è un ulteriore peggioramento della condizione cittadina».
Di fronte a questo scenario, l’UDC promette un’opposizione serrata: «Saremo vigili – afferma Cannone – perché Taranto non può permettersi di ricadere nelle sabbie mobili di un passato recente che speravamo di lasciarci alle spalle».
Infine, l’affondo più diretto: «Se le casse piangono, è giusto dirlo con onestà. E altrettanto giusto è sapere chi sono i responsabili. Non si può far calare il silenzio su un tema che tocca la vita quotidiana di migliaia di cittadini. Si apra un confronto serio, senza chiusure né veti da parte del Palazzo di Città».
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