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Antonio Decaro: “Non sono candidato. Oggi rappresento l’Europa”. Per ora

L’ex sindaco di Bari presenta il suo libro “Vicino” e chiarisce la sua posizione sulle Regionali 2025: “Faccio politica partendo dalla realtà, non dai pronostici”

Antonio Decaro

Antonio Decaro

BARI - «Io non sono candidato». Con queste parole Antonio Decaro, oggi presidente della Commissione Ambiente del Parlamento europeo, ha chiuso ogni speculazione su una sua possibile corsa alla guida della Regione Puglia. L’occasione per chiarire è stata la presentazione del suo libro “Vicino”, edito da Solferino, in una libreria del centro di Bari.

«Sono un uomo concreto, abituato a parlare di cose vere, non di ipotesi future», ha precisato l’ex sindaco, oggi tra i nomi più citati nel dibattito politico pugliese in vista delle elezioni regionali del 2025. A chi lo sollecitava su una possibile discesa in campo, ha risposto senza esitazioni: «Oggi sono il presidente della commissione più importante d’Europa. Non parlo di quello che potrebbe accadere, ma di ciò che sto facendo».

Venendo al suo libro, ha raccontato Decaro, nasce proprio dal bisogno di dare un senso politico ed emotivo a ciò che ha vissuto da amministratore locale, intrecciando ricordi, incontri e scelte difficili maturate nel rapporto quotidiano con i cittadini.

«Tutto parte dalle persone – ha spiegato – dal loro dolore, dai bisogni veri che mi sono trovato a raccogliere nei miei anni da sindaco. Non potevo limitarmi a fare l’amministratore tecnico. Dovevo ascoltare, vivere le emozioni del mio popolo. Ed è da lì che ho capito il senso della politica».

Nel volume, Decaro ricostruisce alcuni episodi emblematici della sua esperienza al Comune di Bari, tra cui uno in particolare, destinato a lasciare il segno: «Una donna entrò nel mio ufficio chiedendomi un lavoro. Tirò fuori una tanica di benzina e io pensai che volesse togliersi la vita. Invece mi disse che avrebbe dato fuoco a me se non l’avessi aiutata. Fu uno shock. Ma fu anche il momento in cui compresi fino in fondo il significato del mio ruolo». Da quell’episodio, ha ricordato, nacque la delibera che istituiva il “Cantiere di cittadinanza”, un primo esperimento di reddito di cittadinanza locale, pensato per garantire dignità e un reddito minimo a chi era rimasto indietro.

Decaro ha spiegato che la scrittura del libro è stata per lui anche un modo per fare i conti con le responsabilità di un politico che sceglie di stare “dalla parte della gente”. «All’inizio avevo dei dubbi – ha ammesso – ma poi ho capito che raccontare era anche un modo per mettere ordine nei miei ricordi e restituire qualcosa a chi ha condiviso con me un pezzo di strada».

Al centro del libro, dunque, non ci sono solo pagine di memoria politica, ma riflessioni su un metodo di fare politica fatto di ascolto, prossimità e responsabilità. «Il rapporto fra cittadini e politica non è scritto nel destino – ha concluso – ma dipende da chi la politica la fa. E io ho sempre pensato che l’unico modo per farla sia viverla in mezzo alla comunità, non dietro a una scrivania».

Nessun annuncio di candidatura, dunque. Ma un messaggio chiaro: Decaro non rinnega il suo legame con la Puglia, né intende smettere di raccontarne le esigenze. Per ora, però, la sua agenda resta quella europea. Per ora.

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