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Taranto

Via Cavour pedonale, “Opera inutile da mezzo milione di euro”

Il segretario cittadino della Lega, Francesco Battista, critica l’Amministrazione comunale per l’avvio dell’iter di un progetto già contestato: “Con strade dissestate e periferie in abbandono, questa non è una priorità”

Una veduta aerea di Taranto

Una veduta aerea di Taranto

TARANTO - “Un progetto già bocciato dai cittadini torna in agenda, ma questa volta con una spesa di 500.000 euro”. Con queste parole Francesco Battista, segretario cittadino della Lega, esprime la propria contrarietà alla decisione dell’Amministrazione comunale di Taranto, guidata dal sindaco Piero Bitetti, di procedere con l’iter per la realizzazione di un’area pedonale in via Cavour, nel tratto compreso tra corso Umberto e via Pitagora.

La notizia è contenuta nella determinazione dirigenziale n. 4846 dell’11 luglio 2025, firmata dalla Direzione Lavori Pubblici, che formalizza l’avvio delle procedure attraverso la costituzione degli organi operativi del progetto. Un’iniziativa che, secondo Battista, riporta alla luce una sperimentazione già fallita durante la scorsa estate, quando l’intervento – pur temporaneo – aveva aggravato la viabilità della zona e comportato una riduzione significativa dei parcheggi, senza offrire vantaggi tangibili.

“Non ci fu alcun beneficio concreto per la città”, sottolinea il rappresentante leghista, che contesta ora anche il costo dell’opera: mezzo milione di euro. Una cifra che, a suo dire, stride con le urgenze reali di Taranto, città alle prese con strade in condizioni critiche, servizi di raccolta rifiuti non all’altezza, quartieri periferici dimenticati e politiche sociali carenti.

Da qui la richiesta esplicita al primo cittadino: “Il sindaco Bitetti sospenda immediatamente l’intervento e riveda le priorità di spesa”, destinando le risorse a progetti realmente utili per migliorare la qualità della vita dei tarantini.

Per la Lega, quindi, la pedonalizzazione di via Cavour non rappresenta una risposta alle esigenze più sentite della città, e riproporla oggi, dopo le contestazioni del passato, equivale a ignorare la voce dei cittadini.

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