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11 Luglio 2025 - 06:37
I passeggeri del treno IC di Trenitalia n. 611
TRINITAPOLI - Una notte interminabile, di silenzio e disperazione, quella vissuta da 85 passeggeri rimasti bloccati dalle 21:30 di giovedì 10 luglio su un treno fermo nelle campagne in prossimità di Trinitapoli. L’Intercity n. 611 di Trenitalia, partito da Bolzano e diretto a Bari, dove sarebbe dovuto arrivare intorno alle 23, si è fermato senza preavviso e da quel momento è iniziata un’odissea fatta di attese e silenzi.
I viaggiatori, tra cui famiglie con bambini, anziani e turisti, si sono ritrovati intrappolati nel nulla. Da ore senza alcuna informazione, raccolti tutti in un solo vagone, al buio, senza energia elettrica, senza acqua, e con i bagni fuori uso. L’unica voce che hanno sentito è stata quella del personale di bordo che, dopo i primi momenti di incertezza, hanno parlato di una navetta in arrivo da Bari per soccorrere i passeggeri. Ma quella navetta non è mai arrivata.
Il tempo è passato, quasi 10 ore, tra la notte e l’alba, con i passeggeri che hanno visto accendersi le luci dell’altro binario. I treni nella direzione opposta viaggiavano regolarmente, come se nulla fosse, mentre il loro convoglio restava immobile nel buio della campagna pugliese.
C’è chi ha cercato conforto negli sguardi degli altri passeggeri, chi ha provato a contattare amici e familiari, chi ha semplicemente sperato che qualcuno si ricordasse di loro. Ma le risposte non sono arrivate. Solo il silenzio, rotto dal caldo, dalla stanchezza e dalla frustrazione crescente.
Alle 6:30 di questa mattina, la situazione era ancora la stessa: nessuna soluzione, nessun mezzo di soccorso, nessuna indicazione. Un limbo ferroviario che ha trasformato un viaggio ordinario in un incubo surreale, lasciando 85 persone abbandonate nel cuore della notte.
Poi, alle 6.45, finalmente una speranza: è arrivato l'atteso bus navetta e sono cominciate le operazioni di trasbordo. Il viaggio può finalmente ripartire.
L’episodio solleva interrogativi gravi sulla gestione delle emergenze e sull’attenzione reale verso la sicurezza e il benessere dei passeggeri. Perché non può essere normale restare al buio, senza servizi e senza risposte per 10 ore, in un vagone dimenticato da tutto e da tutti.
Ma ci sarà il tempo per accertare cause e responsabilità. Per il momento l'importante è che la situazione si sia sbloccata e i passeggeri in breve torneranno alla loro vita.
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