Emergenza al Pronto Soccorso: turni notturni con un solo medico per 900 pazienti
La Uil Fpl di Taranto denuncia la situazione critica dell’ospedale Valle d’Itria: turni scoperti, aggressioni al personale e mancanza di sicurezza. Il sindacato chiede alla Asl un intervento urgente
MARTINA FRANCA - Al Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero Valle d’Itria è allarme rosso. Dal 1° luglio il servizio notturno è garantito da un solo medico per fronteggiare in media 900 accessi mensili, con picchi che mettono a dura prova la tenuta dell’intero reparto. A lanciare un appello accorato è la UIL FPL di Taranto, che chiede alla direzione generale della ASL un immediato ripristino dell’organico minimo indispensabile.
Giovanni Maldarizzi
“Nel solo mese di giugno gli accessi diurni sono stati oltre 3.000 – sottolinea Giovanni Maldarizzi, segretario generale della UIL FPL Taranto – ma ciò che più preoccupa è la fascia notturna, in cui il carico di lavoro grava su un unico medico. La situazione è divenuta insostenibile, soprattutto alla luce dell’afflusso di pazienti provenienti anche da Taranto, dove persistono i disagi del Pronto Soccorso del SS. Annunziata”.
La criticità si è acuita dopo il trasferimento di uno dei due medici in servizio verso l’ospedale di Manduria, senza che sia stato previsto un sostituto. “Non contestiamo lo spostamento in sé – precisa Maldarizzi – ma l’assenza totale di programmazione. In piena stagione estiva e con l’aumento fisiologico dei turisti in Valle d’Itria, non si può lasciare sguarnito un presidio d’emergenza di questa importanza”.
L’effetto più grave è il sovraccarico operativo: tempi di attesa interminabili, disagi per i pazienti e un clima esasperato che alimenta la tensione. Il sindacato segnala anche un incremento degli episodi di aggressione verbale e fisica ai danni degli operatori sanitari, lasciati troppo spesso soli di fronte alla rabbia degli utenti.
“Questo è un mix pericoloso – denuncia Maldarizzi – che rischia di degenerare in tragedia. Lavorare senza rinforzi, sotto stress costante e con il rischio di essere aggrediti non è più tollerabile. La ASL deve intervenire subito”.
La richiesta è chiara: riportare a due il numero di medici per il turno notturno, come previsto dalle buone pratiche organizzative e dalle normative vigenti. Ma non basta: la UIL FPL chiede anche l’attivazione urgente di misure concrete per la sicurezza sul lavoro, tra cui sistemi di videosorveglianza, personale di vigilanza dedicato e protocolli anti-aggressione.
“Non si può più lavorare in queste condizioni – aggiunge Gennaro Oliva, coordinatore territoriale UIL Taranto –. La tutela degli operatori sanitari deve essere una priorità. Non parliamo solo di stress o fatica, ma di un rischio concreto di burnout e traumi psicologici. È ora di dare risposte vere a chi garantisce ogni giorno l’assistenza alla collettività”.
L’auspicio del sindacato è che la direzione della ASL ascolti l’allarme e agisca senza ulteriori ritardi, prima che una situazione già critica si trasformi in una vera emergenza sanitaria e sociale.
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