“Nel solo mese di giugno gli accessi diurni sono stati oltre 3.000 – sottolinea Giovanni Maldarizzi, segretario generale della UIL FPL Taranto – ma ciò che più preoccupa è la fascia notturna, in cui il carico di lavoro grava su un unico medico. La situazione è divenuta insostenibile, soprattutto alla luce dell’afflusso di pazienti provenienti anche da Taranto, dove persistono i disagi del Pronto Soccorso del SS. Annunziata”.
La criticità si è acuita dopo il trasferimento di uno dei due medici in servizio verso l’ospedale di Manduria, senza che sia stato previsto un sostituto. “Non contestiamo lo spostamento in sé – precisa Maldarizzi – ma l’assenza totale di programmazione. In piena stagione estiva e con l’aumento fisiologico dei turisti in Valle d’Itria, non si può lasciare sguarnito un presidio d’emergenza di questa importanza”.
L’effetto più grave è il sovraccarico operativo: tempi di attesa interminabili, disagi per i pazienti e un clima esasperato che alimenta la tensione. Il sindacato segnala anche un incremento degli episodi di aggressione verbale e fisica ai danni degli operatori sanitari, lasciati troppo spesso soli di fronte alla rabbia degli utenti.
“Questo è un mix pericoloso – denuncia Maldarizzi – che rischia di degenerare in tragedia. Lavorare senza rinforzi, sotto stress costante e con il rischio di essere aggrediti non è più tollerabile. La ASL deve intervenire subito”.
La richiesta è chiara: riportare a due il numero di medici per il turno notturno, come previsto dalle buone pratiche organizzative e dalle normative vigenti. Ma non basta: la UIL FPL chiede anche l’attivazione urgente di misure concrete per la sicurezza sul lavoro, tra cui sistemi di videosorveglianza, personale di vigilanza dedicato e protocolli anti-aggressione.
“Non si può più lavorare in queste condizioni – aggiunge Gennaro Oliva, coordinatore territoriale UIL Taranto –. La tutela degli operatori sanitari deve essere una priorità. Non parliamo solo di stress o fatica, ma di un rischio concreto di burnout e traumi psicologici. È ora di dare risposte vere a chi garantisce ogni giorno l’assistenza alla collettività”.
L’auspicio del sindacato è che la direzione della ASL ascolti l’allarme e agisca senza ulteriori ritardi, prima che una situazione già critica si trasformi in una vera emergenza sanitaria e sociale.