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Sindaco aggredito dopo aver scoperto una discarica abusiva: indagato un 43enne

Andrea Finamore colpito con schiaffi e minacciato con una spranga. Solidarietà dai colleghi del territorio

Andrea Finamore, sindaco di Seclì

Andrea Finamore, sindaco di Seclì

SECLI' (Lecce) - Una denuncia per reati ambientali ha innescato una violenta aggressione ai danni del sindaco di Seclì, Andrea Finamore, ora al centro di un caso giudiziario che coinvolge un 43enne residente nel piccolo comune del Salento. L’uomo, ritenuto proprietario del terreno dove è stata scoperta una discarica abusiva, è indagato per oltraggio, minacce e lesioni a pubblico ufficiale.

L’episodio si è consumato nei giorni successivi a un incendio che aveva interessato un fondo agricolo del territorio. Una volta spente le fiamme, le autorità hanno riscontrato la presenza di rifiuti ammassati all’aperto, tra cui elettrodomestici e materiali vari, portando Finamore a comunicare l’intenzione di segnalare il caso alla magistratura.

Proprio in quel momento, secondo quanto ricostruito, il sindaco sarebbe stato raggiunto dal 43enne che, con toni minacciosi, lo avrebbe aggredito colpendolo con schiaffi al volto e brandendo una spranga di ferro. Ma l’escalation non si sarebbe fermata lì: dopo aver saputo della denuncia presentata nei suoi confronti, l’uomo si sarebbe recato nuovamente dal sindaco, intimandogli di ritirare la querela.

Le forze dell’ordine stanno svolgendo accertamenti per ricostruire l’intera vicenda e verificare la fondatezza delle versioni fornite da entrambe le parti. Il 43enne, attraverso il proprio avvocato, ha infatti negato ogni responsabilità, sostenendo di essere stato lui a subire un’aggressione e di aver ricevuto minacce dal primo cittadino.

Nel frattempo, attorno a Finamore si è stretta una rete di solidarietà istituzionale. Il sindaco di Aradeo, Giovanni Mauro, ha espresso vicinanza definendo “vile” il gesto subito dal collega: «Esprimo, anche a nome dell’intera comunità di Aradeo, la più sentita solidarietà ad Andrea Finamore. Ogni forma di violenza è da condannare, a maggior ragione se rivolta a chi rappresenta le istituzioni con spirito di servizio».

Sulla stessa linea il sindaco di Neviano, Pinuccio Mighali, che ha sottolineato come «un gesto simile offenda non solo la persona ma anche la funzione pubblica esercitata con responsabilità e impegno. Finamore non deve sentirsi solo: ha il nostro sostegno e l’augurio di poter continuare il suo lavoro con serenità».

Duro anche l’intervento della sindaca di Corigliano, Dina Manti, che ha richiamato l’importanza del ruolo dei sindaci nei piccoli comuni: «Chi amministra realtà come le nostre lo fa per amore verso il territorio, non certo per ambizione personale. Quanto accaduto ad Andrea è inaccettabile: è stato minacciato, insultato e aggredito semplicemente per aver fatto il suo dovere, per aver difeso il bene comune».

Manti ha quindi ricordato come i sindaci rappresentino spesso l’unico volto visibile dello Stato nei territori, esposti in prima linea ai conflitti e alle tensioni sociali: «Chi sceglie la legalità, chi cammina tra la gente e si assume responsabilità scomode, non può e non deve restare solo. Ad Andrea va la mia vicinanza umana e istituzionale, e l’impegno a non cedere di fronte alla violenza, ma a continuare a credere in un’amministrazione che cammina a testa alta».

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