Ergastolo per l’omicidio di un 19enne per un debito di droga

BRINDISI – È arrivata la sentenza per uno dei protagonisti del brutale delitto di Paolo Stasi, il giovane di 19 anni freddato a colpi d’arma da fuoco l’8 novembre 2022 davanti alla propria abitazione di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi. La Corte d’Assise di Brindisi ha condannato Christian Candita, 24 anni, alla pena dell’ergastolo, con un anno di isolamento diurno. Per i giudici è responsabile di omicidio volontario in concorso.

Candita, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, era alla guida dell’auto utilizzata per raggiungere l’abitazione della vittima e mettere in atto l’agguato. L’esecutore materiale fu invece Luigi Borraccino, che all’epoca dei fatti aveva 17 anni e che è stato condannato a 20 anni di carcere in primo grado dal Tribunale per i Minorenni.

Dietro l’omicidio ci sarebbe stato un debito di 5.000 euro contratto da Paolo Stasi e dalla madre, Annunziata D’Errico, per l’acquisto di hashish e marijuana. Le sostanze stupefacenti, secondo gli inquirenti, venivano consumate e in parte confezionate per lo spaccio all’interno della stessa abitazione dei Stasi. Ma una parte del pagamento non sarebbe mai stata saldata, scatenando così una spirale di minacce culminata con l’agguato.

Nel corso dello stesso procedimento, davanti alla Corte d’Assise, Candita e Borraccino erano imputati anche per detenzione di droga ai fini di spaccio, insieme ad altre persone. Per questi reati, Borraccino è stato condannato a 9 anni di reclusione e 50.000 euro di multa. Assolta invece la madre della vittima: la Corte ha accolto la richiesta dell’accusa, escludendo responsabilità penali, pur rilevando un possibile coinvolgimento morale nella catena di eventi che ha portato all’omicidio.

Candita dovrà inoltre risarcire i familiari di Paolo Stasi, che si costituiranno in sede civile per quantificare il danno subito.