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Taranto

Discarica Lutum, cinque sindaci uniti contro la riapertura

«Basta sacrifici per le nostre comunità»: i primi cittadini di Lizzano, Faggiano, Fragagnano, Monteparano e Roccaforzata alzano la voce alla vigilia della Conferenza dei Servizi del 3 luglio

Discarica - archivio

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TARANTO - I sindaci di Lizzano, Faggiano, Fragagnano, Monteparano e Roccaforzata fanno fronte comune contro la riattivazione della discarica Lutum. Una posizione netta e condivisa, formalizzata con la sottoscrizione di un documento unitario che sarà presentato alla Conferenza dei Servizi del prossimo 3 luglio, assieme a una relazione tecnica dettagliata redatta da un esperto incaricato.

Il sindaco di Faggiano Antonio Cardea, quello di Fragagnano Giuseppe Fischetti, la sindaca di Monteparano Maristella Carabotto, la prima cittadina di Lizzano Lucia Palombella e il sindaco di Roccaforzata Michelangelo Serio hanno deciso di alzare la voce insieme per dire «no» a un impianto che da oltre 40 anni genera disagi e preoccupazioni per l'intera area orientale della provincia di Taranto.

Già nella precedente Conferenza dei Servizi, ciascuna amministrazione comunale aveva espresso la propria opposizione formale, attraverso delibere consiliari, osservazioni tecniche e assemblee pubbliche. Ora, la decisione di unire le forze rappresenta una presa di posizione ancora più forte e compatta.

«Con questa azione congiunta vogliamo mandare un segnale inequivocabile: le nostre comunità sono stanche di subire le conseguenze ambientali e sanitarie di decisioni calate dall’alto», dichiarano i cinque sindaci in una nota congiunta. «Dopo decenni di sacrifici, è tempo che il nostro territorio venga rispettato per ciò che è e per ciò che sta costruendo».

Nei giorni scorsi, i rappresentanti istituzionali hanno già incontrato il presidente della Provincia di Taranto Gianfranco Palmisano, al quale hanno espresso preoccupazione e dissenso. Un confronto analogo è avvenuto anche con associazioni ambientaliste e comitati civici, ai quali i sindaci hanno garantito piena disponibilità a farsi portavoce delle istanze in sede istituzionale.

La riattivazione della discarica Lutum, sottolineano i primi cittadini, costituirebbe un gravissimo passo indietro per una zona che sta cercando con fatica di affermarsi come meta turistica, enogastronomica e culturale, valorizzando le sue risorse naturali e il proprio patrimonio identitario.

«Il prezzo pagato in questi anni è stato già troppo alto. Ora diciamo basta. Il futuro dei nostri territori deve puntare sulla sostenibilità e sulla tutela dell’ambiente. Continueremo questa battaglia in ogni sede, con tutti gli strumenti democratici e legali a nostra disposizione». Così si conclude la nota firmata dai cinque sindaci dell’Unione dei Comuni.

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