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Agricoltura
20 Giugno 2025 - 07:27
Agricoltura
BARI - Con l’arrivo dell’estate e delle prime giornate ad alto rischio caldo, la Regione Puglia ha nuovamente adottato una misura di tutela per i lavoratori esposti al sole durante le ore più critiche. Il presidente Michele Emiliano ha firmato anche quest’anno l’ordinanza che vieta le attività all’aperto nei settori agricolo, forestale, edile e in tutte le altre mansioni particolarmente esposte al calore nelle ore centrali delle giornate a maggiore rischio.
Un provvedimento pensato per proteggere la salute di chi lavora nei campi, che trova il consenso anche della Federacma, la Federazione Confcommercio dei rivenditori di macchine agricole, operatrici e da giardinaggio. Ma il presidente nazionale Andrea Borio sottolinea come l’impegno istituzionale per la sicurezza sul lavoro in agricoltura non possa fermarsi al tema delle temperature elevate.
«Se davvero vogliamo salvare vite – ha dichiarato Borio – bisogna guardare anche ai trattori vecchi e non revisionati, che continuano a ribaltarsi e schiacciare operatori agricoli. Parliamo di una strage silenziosa che si consuma ogni anno».
Secondo i dati di Federacma, oltre 100 lavoratori muoiono ogni anno a causa di incidenti legati a mezzi agricoli mai sottoposti a controlli tecnici, spesso privi di rollbar o cinture di sicurezza, e utilizzati in condizioni operative ad alto rischio, su pendii o strade interpoderali. Una criticità che si trascina dal 2015, anno in cui fu introdotta per legge l’obbligatorietà della revisione dei mezzi agricoli, ma mai resa operativa per l’assenza del relativo decreto attuativo.
«Bloccare i lavori durante le ore più calde è una scelta condivisibile – prosegue Borio – ma occorre anche garantire la sicurezza delle macchine impiegate nei campi. Senza una reale applicazione delle norme sui controlli tecnici, si continuerà a morire per cause evitabili. E nessuno pagherà per questo vuoto normativo che ha un impatto umano e sociale drammatico».
Federacma rivolge un appello diretto al presidente Emiliano, invitandolo a utilizzare la sua posizione istituzionale per sollecitare i ministeri competenti, in particolare quelli delle Infrastrutture e dell’Agricoltura, affinché si proceda finalmente con il completamento del quadro normativo previsto da dieci anni.
«Ogni giorno senza revisione obbligatoria è un giorno in cui si rischia la vita nei campi – conclude Borio –. Anche questa è una questione di salute e sicurezza dei lavoratori. E merita la stessa attenzione riservata al caldo».
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