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Canosa di Puglia

Ubriaco e fatto, ruba in un bar. Arriva la polizia che lo insegue e trova una bottiglia incendiaria

L’uomo è stato bloccato dopo una breve fuga interrotta da una caduta sull'asfalto. Ora è finito in carcere su disposizione del giudice

La bottiglia incendiaria sequestrata dalla Polizia di Canosa di Puglia

La bottiglia incendiaria sequestrata dalla Polizia di Canosa di Puglia

CANOSA DI PUGLIA - A Canosa di Puglia, un 46enne pregiudicato è stato arrestato dagli agenti del Commissariato di Polizia dopo aver dato in escandescenze nei pressi di un bar, tentando la fuga con una bottiglia incendiaria nascosta sotto i vestiti.

L’episodio si è verificato nei giorni scorsi. Gli agenti della Volante sono intervenuti su segnalazione della Sala operativa della Questura di Andria, allertata dalla presenza di un uomo in evidente stato di alterazione che aveva consumato beni all’interno del bar senza pagare, per poi allontanarsi rapidamente.

Rintracciato poco distante, l’uomo è stato fermato e identificato. Si tratta di un canosino già noto alle forze dell’ordine per diversi reati, tra cui un incendio doloso avvenuto nel 2006, quando diede fuoco a un’autovettura. Durante il controllo, è emerso che l’uomo nascondeva una bottiglia incendiaria artigianale, oltre ad avere con sé alcuni generi alimentari rubati dal bar poco prima.

Mentre veniva accompagnato in commissariato, ha opposto resistenza agli agenti, riuscendo momentaneamente a fuggire per circa 100 metri, prima di scivolare sull’asfalto bagnato dalla pioggia. Nella caduta ha riportato una ferita al volto, per la quale è stato richiesto l’intervento del 118.

Le successive verifiche mediche hanno confermato che il 46enne era sotto l’effetto combinato di alcol e sostanze stupefacenti.

Su disposizione del Sostituto Procuratore della Procura di Trani, è stato tratto in arresto per resistenza a pubblico ufficiale e detenzione illegale di ordigno esplosivo rudimentale, venendo successivamente trasferito nella Casa Circondariale di Trani.

Dopo la convalida dell’arresto, il Gip ha disposto la custodia cautelare in carcere, riconoscendo la pericolosità sociale dell’indagato e la gravità dei fatti accertati.

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