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Chiuso il passaggio a livello di via De Robertis: al via i lavori per il sottovia carrabile. Il video

Il nuovo collegamento sostituirà definitivamente l’attraversamento ferroviario. Ma non mancano polemiche sul mancato prolungamento del sottopasso esistente

Il passaggio a livello di via De Robertis a Trani - Archivio

Il passaggio a livello di via De Robertis a Trani - Archivio

Il Sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, sulla chiusura del passaggio a livello di via De Robertis

TRANI – Da questa mattina, lunedì 16 giugno, è scattata la chiusura al traffico veicolare del passaggio a livello di via De Robertis, primo atto operativo del progetto che prevede la realizzazione di un sottovia carrabile in sostituzione dell’attraversamento ferroviario esistente. L’intervento, promosso da Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS), darà vita a una nuova infrastruttura lunga 200 metri, larga 6,5 metri, alta 3,2 metri e dotata di marciapiedi per il passaggio pedonale.

Durante l’estate, l’accesso sarà consentito solo ai pedoni, ma a lavori avanzati anche questa possibilità verrà interdetta. L’intervento, atteso da almeno 25 anni, è stato inaugurato simbolicamente dal sindaco Amedeo Bottaro, che si è recato sul cantiere nel giorno d’avvio dei lavori. Il cronoprogramma prevede una durata complessiva di circa due anni, con l’impiego di 10-20 tecnici, in base alle diverse fasi del cantiere.

Il costo complessivo dell’opera è pari a 9 milioni di euro, di cui 8,6 milioni a carico di RFI e 400 mila euro a carico del Comune di Trani.

Ma accanto alla soddisfazione per l’avvio del progetto, non mancano critiche. Il Movimento Civico Articolo 97, attraverso una nota dell’avvocato Alessandro Moscatelli, ha espresso preoccupazione per la mancata realizzazione del prolungamento del sottopasso della stazione ferroviaria, che avrebbe dovuto rappresentare un’alternativa pedonale strategica per i residenti del quartiere Stadio.

Secondo quanto dichiarato, l’Amministrazione comunale aveva assunto l’impegno di completare l’opera entro tempi brevi, come riportato anche nella convenzione del febbraio 2020, dove si affermava la necessità di un’uscita diretta su via del Ponte Romano. Ora, con 80 giorni di tempo residuo prima della chiusura anche al transito pedonale, si chiede chiarezza sul futuro del collegamento e sulla possibilità di soluzioni alternative per garantire l’accessibilità da e verso il quartiere.

Il Movimento chiede inoltre se siano previsti interventi per illuminazione, videosorveglianza, pulizia e marciapiedi nei sottopassi di via Verdi e via del Ponte Romano, considerato che saranno gli unici punti di attraversamento durante i lavori. Le preoccupazioni riguardano anche la sicurezza nei mesi autunnali e invernali, in particolare per i tratti soggetti ad allagamenti.

La questione, dunque, non riguarda solo la viabilità automobilistica, ma soprattutto il diritto alla mobilità dei cittadini a piedi. E in attesa che il sottovia prenda forma, si accende il dibattito sulle priorità della pianificazione urbana e infrastrutturale.

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