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Il lutto

Bari piange Gianni Antonucci, addio alla memoria storica del calcio biancorosso

Studioso, archivista e autore di numerosi volumi dedicati alla storia del Bari, è stato il custode dell’identità sportiva della città. Commozione nel mondo calcistico e nelle parole del sindaco Vito Leccese

Gianni Antonucci - foto da Giuseppe D'ambrosio

Gianni Antonucci - foto da Giuseppe D'ambrosio

BARI - Un profondo senso di dolore ha colpito la città di Bari per la scomparsa di Gianni Antonucci, spentosi all’età di 96 anni. Figura di riferimento nel panorama sportivo locale, Antonucci era considerato da tutti il più autorevole custode della storia del Bari Calcio, di cui ha ricostruito e documentato ogni epoca con meticolosità e amore.

Nel corso della sua lunga vita, aveva realizzato numerosi libri e pubblicazioni dedicate al club biancorosso, raccogliendo testimonianze, immagini e cronache che hanno dato forma al più grande archivio esistente sulla squadra del capoluogo pugliese. La sua dedizione ha lasciato un segno profondo nella memoria collettiva dei tifosi e degli appassionati.

Solo poche settimane fa, a fine aprile, Antonucci aveva affrontato un altro lutto personale, con la perdita della moglie Rossella Papa, da sempre al suo fianco.

Il cordoglio della città è stato espresso anche dal sindaco di Bari, Vito Leccese, che ha voluto rendere omaggio alla figura dello storico del calcio. “Piange il cuore biancorosso per la perdita di Gianni Antonucci”, ha dichiarato il primo cittadino, “una figura che ha rappresentato un pilastro per tutti noi. Lo chiamavamo il ‘professore del calcio’ perché con rigore, generosità e passione ha raccontato la storia della nostra squadra, lasciandoci in eredità un patrimonio inestimabile. Alla sua famiglia giungano le condoglianze mie e dell’intera comunità barese”.

La scomparsa di Antonucci lascia un vuoto profondo non solo tra gli sportivi ma anche nel tessuto culturale cittadino. Il suo lavoro ha attraversato i decenni, offrendo a generazioni di tifosi una narrazione puntuale e appassionata delle imprese biancorosse. Con lui scompare non solo uno studioso, ma un uomo che ha incarnato l’identità stessa di Bari attraverso il calcio.

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