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Fede

Il Mese Mariano a Monteiasi

Storie e protagonisti delle tradizioni del comune della provincia di Taranto

Mese Mariano a Monteiasi

Mese Mariano a Monteiasi

Se la voce della tradizione dialettale è quella certamente ancora più sentita nelle piccole comunità come Monteiasi, il mese di maggio è sicuramente quello per antonomasia dedicato alla figura di Maria, madre di Gesù. Risulta perciò assai utile aver cercato di approfondire in questo mese appena trascorso la propria fede come fatto in quel di Monteiasi, dove si è intervenuti anche attraverso il recupero della tradizione orale popolare che, nel vernacolo locale, ha provveduto magistralmente a impreziosire una serata dedicata interamente alla Vergine Maria. Di seguito andremo ad esplorare allora più nello specifico come la comunità monteiasina quest'anno sia riuscita nel mese mariano per eccellenza ad andare oltre la semplice preghiera, realizzando un evento tenuto nei giorni scorsi molto partecipato e che si è rivelato essere una vera e propria opportunità per la crescita spirituale e la riflessione personale dei partecipanti. L’evento in parola, ideato e fortemente voluto dallo stesso parroco don Giovanni Nigro, è giunto al termine di un cammino di approfondimenti spirituali ma anche culturali, avvenuti grazie alla collaborazione dell'associazione CulturAmic@ e i sostegni dell’Oratorio Parrocchiale (ANSPI) e del Circolo SS. Crocifisso. Il prof. Dino Castelli, presidente di entrambi quest’ultimi sodalizi religiosi, nel corso del suo intervento di apertura, ha voluto sottolineare l'importanza del sostegno dato a questo prezioso lavoro, che costituisce un elemento fondamentale dell'identità culturale della comunità. Fulcro dell’intera serata è stato la lettura di una serie di componimenti e racconti a tema, declamati da alcuni componenti di CulturAmic@, che direttamente dalle voci sapienti di mamme e figlie si sono posti con l’intento di continuare per le prossime generazioni questa pia usanza. Tra le narratrici ricordiamo in particolare la signora Aurelia Damone (Vuleria, per tutti) la quale, nonostante la veneranda età di novant’anni, ha provveduto a declamare un'emozionante storia de “La Matonna ti lu Carmini” (ovvero La Madonna del Carmine). Ma in generale tutti, lettori e lettrici, hanno contribuito a creare un prezioso ponte tra passato e presente, dimostrando la vitalità di una tradizione tramandata sino ai nostri giorni e ancora valida attualmente nella comunità di Monteiasi. Ci sono state anche altre collaborazioni come il coro Janua Coeli il quale, sotto la sapiente direzione del m° prof. Emanuele Spagnulo, ha provveduto a intervallare le preghiere con preziosi canti popolari mariani, che hanno coinvolto attivamente tutto il pubblico presente. Inoltre a completamento di questa esperienza così totalizzante, è stato realizzato un prezioso opuscolo contenente la trascrizione, sia in dialetto curata da Francesco Domenico Matichecchia (detto Mimmo) che in italiano, delle testimonianze scritte e di quelle registrate dalle voci di persone, in prevalenza donne anziane del paese. A corredo dei testi sono state inserite persino foto, realizzate da Tony Cassone, delle varie statue della Madonna presenti nei luoghi di culto della comunità monteiasina. Tra gli interventi tenuti nel corso della serata, veramente pregiato è stato quello conclusivo affidato al parroco di Monteiasi don Giovanni, il quale ha saputo toccare le corde più profonde dei presenti, ringraziando tutti coloro i quali hanno concorso alla realizzazione dell’evento:” Abbiamo acceso una piccola luce che illumina il passato per guidare il presente – ha precisato nelloccasione il presbitero - . Questo lavoro, che unisce fede e cultura, è un dono prezioso per le nuove generazioni e soprattutto per i nostri bambini, perché imparino chi siamo e da dove veniamo. Solo conoscendo le nostre radici possiamo costruire il futuro”.

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