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Taranto

“No all’impianto nell’ex Belleli”: ambientalisti sul piede di guerra

Ev/Avs e Si/Avs annunciano battaglia contro il progetto di trattamento dei fanghi contaminati: “Minaccia per ambiente e futuro economico. Serve una visione green per il porto e la città”

Una veduta dell’ex yard Belleli

Una veduta dell’ex yard Belleli

TARANTO – Si alza il muro dell’opposizione contro il progetto di costruzione di un impianto per il trattamento dei fanghi contaminati nell’area dell’ex yard Belleli, nel cuore del porto tarantino. In una dichiarazione congiunta, i rappresentanti delle forze ambientaliste locali annunciano una mobilitazione totale contro l’ennesimo rischio per il territorio.

A firmare la nota sono Rosa D'Amato, commissaria regionale di Europa Verde/Alleanza Verdi e Sinistra, Gregorio Mariggiò, co-portavoce provinciale dello stesso soggetto politico, e Maurizio Baccaro, segretario provinciale di Sinistra Italiana/AVS.

“Ci opporremo con fermezza a questo impianto, che rappresenta una minaccia per l’ambiente e per le prospettive di sviluppo sostenibile del porto di Taranto”, affermano i tre esponenti, sottolineando come la destinazione industriale dell’area ex Belleli non possa essere nuovamente sacrificata a logiche inquinanti.

Per i firmatari, è tempo di dire basta allo sfruttamento ambientale della città. “Abbiamo bisogno di imprenditori lungimiranti, che sappiano puntare su una visione green del territorio, e di amministratori liberi, capaci di respingere progetti dannosi per il futuro dei cittadini”, prosegue la nota.

La linea è chiara: nessun compromesso. Le forze ambientaliste si dicono pronte a combattere questa battaglia su tutti i fronti istituzionali, ma anche nel dibattito pubblico e nelle piazze. “Taranto merita un futuro sostenibile, non l’ennesimo impianto pericoloso”, è il messaggio.

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