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Bari

Lo stop ai rapporti con Israele divide la politica e accende lo scontro

Forza Italia accusa Michele Emiliano di “sciacallaggio politico”, ma il Governatore incassa il plauso di Forza Nuova. La decisione sull’embargo istituzionale fa esplodere il dibattito

La bandiera palestinese su un balcone del Palazzo di Città di Bari

Una bandiera palestinese -archivio

BARI – La decisione del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano di interrompere ogni rapporto istituzionale con Israele, fino alla fine degli attacchi nella Striscia di Gaza, ha scatenato una raffica di reazioni contrastanti nel mondo politico. Una presa di posizione netta, definita dal governatore come un atto di condanna morale verso l’escalation militare che continua a mietere migliaia di vittime civili.

Ma dalla politica pugliese e nazionale è arrivata una durissima replica di Forza Italia, che ha bollato la dichiarazione come un’iniziativa fuori dalle competenze regionali e priva di valore giuridico. A prendere la parola sono stati i consiglieri regionali Paride Mazzotta, Paolo Dell’Erba, Massimiliano Di Cuia, Francesco La Notte e Giuseppe Tupputi, che hanno accusato Emiliano di strumentalizzare una tragedia umanitaria a fini populisti, ignorando che la politica estera è di esclusiva competenza dello Stato.

«Il nostro governo nazionale – hanno affermato – è già attivo sul piano diplomatico per favorire la pace. Emiliano, invece, tenta solo una speculazione politica su un conflitto drammatico come quello di Gaza, uscendo dai limiti del suo ruolo e cercando visibilità attraverso gesti simbolici e divisivi».

Parole ancora più dure arrivano dal gruppo dei parlamentari pugliesi di Forza Italia, tra cui Mauro D’Attis, Dario Damiani, Rita Dalla Chiesa, Davide Bellomo, Giandiego Gatta, Andrea Caroppo, Vito De Palma, Antonio Trevisi e Giorgio Lovecchio. Per loro, la scelta del presidente pugliese rappresenta "sciacallaggio puro". «Invitare i dipendenti regionali a interrompere ogni collaborazione con Israele – sottolineano – è una mossa priva di rilevanza istituzionale, un gesto plateale ma totalmente inefficace, che non tiene conto del ruolo delle Regioni nella Costituzione italiana».

A sorprendere è però anche il sostegno arrivato da Forza Nuova, movimento dell’ultradestra, che attraverso il segretario nazionale Roberto Fiore, ha definito la decisione di Emiliano «l’unica posizione coerente di fronte a un genocidio in corso». La dichiarazione è arrivata nel corso di un incontro tenutosi a Taranto per l’istituzione della nuova sezione cittadina del movimento.

«L’Italia – ha detto Fiore – deve aprire gli occhi e prendere posizione. La scelta di Emiliano è un esempio da seguire. I militanti di Forza Nuova sono pronti a denunciare il silenzio colpevole delle istituzioni e dei media, che ignorano la tragedia che si sta consumando in Palestina».

Il caso politico esploso attorno alla mossa del governatore mette in evidenza l’elevatissimo livello di tensione e polarizzazione sul tema del conflitto israelo-palestinese anche all’interno della politica italiana. Una frattura profonda che, in Puglia, si traduce ora in un aspro scontro tra solidarietà umanitaria e rigore istituzionale.

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