Stop alla presenza israeliana in Fiera del Levante, la decisione del Consiglio comunale
Con 22 voti favorevoli passa l’ordine del giorno proposto da Laforgia: condanna dei crimini di guerra a Gaza, solidarietà a israeliani e palestinesi e sospensione della partecipazione dello Stato di Israele in Fiera fino al cessate il fuoco
BARI - Il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno che segna una netta presa di posizione sulla crisi in Medio Oriente, in particolare su quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza. Il provvedimento, presentato dal consigliere Michele Laforgia, è stato votato favorevolmente da 22 consiglieri e contiene un doppio messaggio: una ferma condanna degli atti di terrorismo e dei crimini di guerra in corso, e un appello al rispetto dei diritti umani da entrambe le parti coinvolte nel conflitto.
Il documento esprime solidarietà sia al popolo palestinese che a quello israeliano, riconoscendo a entrambi il diritto a vivere in sicurezza e a costruire il proprio futuro attraverso rappresentanze legittime e nel rispetto del diritto internazionale. Ma è soprattutto il passaggio relativo alla Fiera del Levante ad attirare l’attenzione: fino a quando non cesserà l’intervento militare israeliano a Gaza, lo Stato di Israele e i suoi rappresentanti non saranno più ospitati negli spazi della Fiera né in alcun salone specializzato.
Il provvedimento si collega alla mozione approvata il 13 gennaio, con cui lo stesso Consiglio aveva chiesto formalmente al sindaco di inoltrare al Governo italiano la richiesta di riconoscimento dello Stato di Palestina come entità sovrana e indipendente, in linea con quanto previsto dalle risoluzioni ONU.
Tra le motivazioni alla base dell’ordine del giorno, i consiglieri sottolineano il legame storico e identitario di Bari con il Mediterraneo, che si è consolidato nel tempo grazie alla tradizione nicolaiana e, in epoca moderna, attraverso la stessa Fiera del Levante, che ha dato spazio alla Palestina ben prima della nascita dello Stato di Israele.
Un altro riferimento importante contenuto nel testo è l’accordo Euromediterraneo del 1995 tra Unione Europea e Israele, il quale stabilisce che le relazioni tra le parti si fondano sul rispetto dei diritti umani e dei principi democratici. La continua violazione di questi principi da parte del governo israeliano – si legge nel documento – impone la sospensione dei rapporti commerciali con Israele fino alla cessazione delle ostilità.
La Fiera del Levante, simbolo di apertura e di scambi internazionali, non può ammettere – neppure in ipotesi – la partecipazione di soggetti coinvolti in atti terroristici o che violino sistematicamente i diritti umani, richiamano i consiglieri nel testo approvato. La scelta di escludere Israele, quindi, viene descritta come un atto di coerenza con i valori sanciti dallo Statuto comunale.
Con questa votazione, il Consiglio comunale di Bari conferma la sua volontà di mantenere alta l’attenzione sul conflitto in corso e di agire, per quanto nelle proprie possibilità, in nome della pace, della giustizia e della legalità internazionale.
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