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Barletta
15 Maggio 2025 - 06:28
Il Tribunale di Trani dove ha lavorato a lungo Michele Ruggiero
BARLETTA - L'ex allenatore quarantottenne di Barletta rimarrà dietro le sbarre del carcere, accusato di ripetute violenze sessuali, perpetrate anche ai danni di minorenni. L'uomo, sfruttando ruoli di fiducia e la vulnerabilità di numerose giovani, avrebbe abusato della loro ingenuità. Il Tribunale del Riesame ha respinto il ricorso presentato dai suoi legali. Le motivazioni della decisione saranno rese pubbliche nelle prossime ore.
L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata disposta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, su richiesta della Procura, al termine di una complessa indagine condotta meticolosamente dalla polizia. L'inchiesta ha avuto origine nel settembre del 2023, quando una giovane donna ha trovato il coraggio di confidarsi con una psicologa dei servizi socio-assistenziali di Milano, rivelando gli abusi subiti anni addietro, all'epoca in cui era una ragazzina e giocava a pallavolo in una squadra locale di Barletta.
Secondo la sua drammatica testimonianza, l'allenatore di allora la isolava con la scusa di praticarle massaggi decontratturanti, presentandosi falsamente come un massaggiatore esperto. Quegli incontri, tuttavia, si erano trasformati in momenti di violenza, abilmente camuffati da trattamenti terapeutici. La coraggiosa denuncia della giovane ha dato il via all'inchiesta, permettendo agli inquirenti di raccogliere prove precise e coerenti e di identificare il presunto responsabile.
Le indagini hanno portato alla luce un modus operandi inquietante e sistematico: l'uomo avvicinava le giovani atlete fingendosi premuroso nei confronti dei loro infortuni, per poi palpeggiarle lontano da sguardi indiscreti, spacciando quei gesti come tecniche professionali. Inoltre, raccomandava alle ragazze di non parlare con nessuno, giustificando il silenzio con il pretesto di evitare presunte "gelosie" tra le compagne di squadra.
Una volta conclusa la sua esperienza nel mondo dello sport, l'uomo avrebbe ideato una nuova strategia per perseguire i suoi scopi illeciti: la creazione di una fittizia agenzia di modelle. Attraverso annunci apparentemente professionali diffusi sui social media, prometteva selezioni retribuite all'estero e casting esclusivi per importanti campagne pubblicitarie. Per poter entrare a far parte della presunta agenzia, tuttavia, richiedeva un "provino gratuito", che consisteva in un servizio fotografico, spesso in pose senza veli, presentato come un semplice test per valutare la loro disinvoltura davanti all'obiettivo.
Dietro questa facciata di professionalità non c'era assolutamente nulla di reale: nessuna segretaria, nessun network internazionale, solo lui. Le indagini, attualmente in corso, sono concentrate nel fare piena luce sull'intera rete di contatti e comunicazioni dell'uomo, che potrebbe coinvolgere anche ragazze residenti in altre città della regione Puglia. In questa delicata fase investigativa si sono rivelate di fondamentale importanza le intercettazioni telefoniche, le perquisizioni e le testimonianze dirette delle vittime.
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