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Bisceglie

Porto insabbiato e promesse disattese: l’amministrazione di Bisceglie sotto attacco

Il consigliere comunale Francesco Spina accusa il governo cittadino di aver bloccato per 8 anni lo sfangamento del porto, compromettendo sviluppo turistico e attività di pesca. «Solo annunci vuoti e bandiere inutili»

Una veduta aerea del porto di Bisceglie

Una veduta aerea del porto di Bisceglie

BISCEGLIE – Un attacco frontale all’attuale amministrazione comunale arriva dal consigliere d’opposizione Francesco Spina, che torna a denunciare l’immobilismo sul fronte dello sfangamento del porto cittadino, un’opera rimasta sospesa da quasi un decennio.

«Sono passati 8 anni da quando si era pronti a dare il via ai lavori per il dragaggio del fondale del porto – ricorda Spina – ma da allora tutto è rimasto fermo. L’arrivo della nuova amministrazione ha solo prodotto divisioni e conflitti su aspetti tecnici, come l’individuazione dell’ente preposto alle analisi». Secondo l’ex sindaco, la conseguenza è stata la perdita di un finanziamento da 2 milioni di euro, già destinato all’intervento, e il completo abbandono di qualsiasi progetto strutturale per la valorizzazione dell’area portuale.

Il consigliere mette in evidenza come, dopo le opere realizzate durante la sua amministrazione – tra cui la diga Sant’Antonio e la riqualificazione del waterfront – nulla sia stato più fatto di concreto. «Oggi il livello dell’acqua è così basso che le imbarcazioni più grandi non possono attraccare. È un danno enorme per i pescatori e per l’intero comparto turistico».

Spina accusa inoltre l’amministrazione in carica di aver tradito gli impegni presi in campagna elettorale, definendoli promesse “buone solo a illudere i cittadini”. E attacca anche l’ultimo comunicato ufficiale, definito «un documento privo di contenuti reali», che parla genericamente di interventi sul porto ma senza fare alcun riferimento al necessario sfangamento, una richiesta che da anni arriva con insistenza da pescatori e diportisti.

«Bisceglie non ha più il diritto di sognare di tornare protagonista del turismo e della vita notturna del Nord Barese – conclude Spina – può solo accontentarsi di qualche festa in riva al porto, dove si celebra una “Bandiera Blu” che, in termini economici e turistici, non porta alcun beneficio concreto alla città».

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