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Bisceglie rende omaggio a Francesco Giannella: al magistrato la cittadinanza onoraria

Il Consiglio comunale conferisce il prestigioso riconoscimento al Procuratore Aggiunto di Bari per il suo impegno nella lotta alla criminalità e nella difesa della legalità. Il sindaco Angarano: “Un esempio per tutti”

L'aula del Consiglio comunale di Bisceglie

L'aula del Consiglio comunale di Bisceglie

BISCEGLIE - È ufficiale: Francesco Giannella è cittadino onorario di Bisceglie. Il Consiglio comunale, riunitosi martedì 29 aprile, ha approvato all’unanimità il conferimento della cittadinanza onoraria al magistrato, accogliendo la proposta avanzata dal sindaco Angelantonio Angarano e già approvata in Giunta.

Con questo voto, l’assise cittadina ha voluto esprimere il profondo riconoscimento della comunità biscegliese per il lavoro svolto dal dottor Giannella, premiando una carriera esemplare, costellata di battaglie contro la criminalità organizzata e di difesa quotidiana dei valori costituzionali.

Secondo quanto previsto dal regolamento comunale, il riconoscimento verrà consegnato ufficialmente nel corso di una prossima seduta pubblica, alla presenza del magistrato, con la lettura dell’atto di conferimento e la consegna di una pergamena firmata dal Sindaco e dal Presidente del Consiglio.

La presenza del dottor Giannella tra i nostri cittadini è motivo di orgoglio per tutta Bisceglie – ha dichiarato il sindaco Angarano –. La sua vita è stata un cammino costante a fianco dello Stato, in difesa della legalità, dei diritti e della giustizia sociale. È un modello di senso del dovere e di dedizione assoluta alle istituzioni”.

Il primo cittadino ha sottolineato anche l’alto valore simbolico dell’iniziativa, che si inserisce nell’anno dedicato alla memoria di Sergio Cosmai, funzionario biscegliese assassinato dalla ‘ndrangheta 40 anni fa. “In questo contesto, onorare Giannella significa affermare con chiarezza da che parte sta la nostra comunità”, ha aggiunto Angarano.

La carriera del dottor Giannella parla da sola. Nato a Bari nel 1958, ha prestato servizio come Pubblico Ministero nelle Procure di Bari, Trani e Foggia. Alla Procura di Bari ha seguito alcuni dei casi più delicati della cronaca giudiziaria pugliese, tra cui quello sull’incendio del Teatro Petruzzelli del 27 ottobre 1991, concluso con la condanna dei colpevoli.

Entrato nella Direzione Distrettuale Antimafia, ha rappresentato la Pubblica Accusa nei processi contro i clan Anemolo e Capriati nel cosiddetto “Borgo Antico”, contro il clan Annacondia nel maxi-processo “Dolmen” (con 182 imputati, 31 ergastoli e 1.070 anni di carcere) e nel primo processo alla mafia garganica, denominato “Iscaro-Saburo”. Ha inoltre diretto indagini sulla criminalità internazionale dedita al narcotraffico tra Albania e Italia.

Dal 2009 al luglio 2017 ha svolto il ruolo di Procuratore Aggiunto a Trani e per un anno ha ricoperto l’incarico di Procuratore Capo reggente, coordinando tra l’altro le indagini sul crac della Casa Divina Provvidenza e sull’incidente ferroviario del 12 luglio 2016. Da luglio 2017 è Procuratore Aggiunto a Bari, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia su Bari, Bat e Foggia.

Una carriera costruita tra rigore, determinazione e servizio alla collettività, che ora trova anche il riconoscimento simbolico e affettuoso della città di Bisceglie.

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