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Bari
11 Aprile 2025 - 07:58
L'assessore regionale Donato Pentassuglia
BARI — È un passo concreto quello compiuto ieri in Puglia nella battaglia contro il lavoro nero e lo sfruttamento nei campi. Dopo mesi di pressing da parte delle organizzazioni sindacali e delle associazioni datoriali, prende finalmente forma il protocollo d’intesa richiesto ufficialmente già a luglio dello scorso anno al presidente della Regione Michele Emiliano, all’assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia e ad ARPAL Puglia, con l’obiettivo di costruire una strategia condivisa per arginare le piaghe del caporalato e del lavoro irregolare nel settore agricolo.
La svolta arriva in un contesto già segnato da anni di interventi legislativi. Con l’introduzione della Legge numero 199 del 29 ottobre 2016, infatti, sono stati compiuti importanti passi avanti sul fronte repressivo, grazie soprattutto all’impegno degli organi ispettivi. Tuttavia, come sottolineano le parti sociali, la normativa ha bisogno di essere rafforzata anche sul versante delle proposte operative, rendendo davvero efficaci e funzionanti le sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità.
Secondo i rappresentanti di categoria, la priorità ora è coinvolgere pienamente gli Enti Bilaterali Agricoli Territoriali, per affrontare in maniera integrata temi cruciali come i trasporti dei lavoratori, la regolarizzazione degli alloggi e il governo del mercato del lavoro, sottraendo così il reclutamento di manodopera dalle mani delle organizzazioni criminali.
La situazione resta critica: in Puglia, permangono vaste sacche di lavoro sommerso e stagionale gestito in condizioni di illegalità, mentre il fenomeno del caporalato continua a compromettere non solo la dignità di migliaia di lavoratori, ma anche la competitività delle imprese agricole che rispettano i contratti e le normative vigenti. A peggiorare il quadro contribuiscono le baraccopoli e gli insediamenti abusivi sparsi sul territorio regionale, che facilitano il radicamento del caporalato, rendendo vulnerabili centinaia di braccianti alla mercé delle reti di sfruttamento.
Con l'avvio del tavolo di concertazione, che porterà nei prossimi giorni alla sottoscrizione del protocollo, le parti sociali confidano di poter finalmente giocare un ruolo da protagonisti nelle politiche attive del lavoro. "Solo attraverso una vera alleanza tra istituzioni, sindacati, imprese, ARPAL e gli enti bilaterali", è il messaggio lanciato durante l'incontro, "possiamo spezzare le catene dell’intermediazione illecita e garantire condizioni dignitose a chi lavora nei campi della nostra regione".
Il protocollo atteso sarà il primo passo di un percorso più ampio, che punta a trasformare la lotta al caporalato da battaglia di principio a realtà quotidiana, liberando definitivamente il lavoro agricolo pugliese dalle maglie dello sfruttamento.
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