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Bari

Arrestato ladro seriale: 12 colpi in tre mesi, incastrato dai tatuaggi e dai vestiti

In manette un 35enne barese accusato di una raffica di furti tra agosto e ottobre. I Carabinieri lo hanno identificato grazie alle telecamere e agli abiti ritrovati in casa

Un arresto dei carabinieri di Bari

Un arresto dei carabinieri di Bari

BARI - Dodici colpi messi a segno in meno di tre mesi, tra negozi e abitazioni, sempre con la stessa tecnica e sempre con estrema rapidità. Ma a tradire il presunto autore sono stati i tatuaggi sul corpo e alcuni indumenti riconosciuti nelle riprese delle telecamere di sorveglianza.

Nel pomeriggio del 20 marzo i Carabinieri della Compagnia di Bari Centro hanno arrestato un 35enne del posto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal giudice per le indagini preliminari di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica.

L’uomo è ritenuto responsabile di dieci furti in esercizi commerciali e due in abitazioni private, uno dei quali solo tentato, commessi tra agosto e ottobre del 2024.

Fondamentale per l’identificazione è stato il lavoro investigativo del Nucleo Operativo, che ha analizzato frame dopo frame i filmati delle videocamere di sorveglianza, riconoscendo tratti somatici distintivi e particolari del corpo, come alcuni tatuaggi visibili durante le incursioni notturne.

Ma non solo. Durante la perquisizione nell’abitazione dell’uomo, i militari hanno anche recuperato alcuni dei vestiti indossati durante i furti, immortalati nei video girati nei vari luoghi dei colpi.

Dalle immagini e dalle testimonianze raccolte, gli investigatori hanno anche ricostruito il modus operandi del ladro, che sceglieva gli obiettivi in base alla vulnerabilità delle saracinesche, preferendo quelle con serrature laterali e prive del sistema di ancoraggio centrale. Una volta individuata la struttura adatta, riusciva a forzarla sollevandola con la sola forza fisica.

Il 35enne si trova ora nel carcere di Bari, in attesa di affrontare le prossime fasi del procedimento giudiziario. Le accuse dovranno naturalmente essere verificate nel corso del processo, ma gli inquirenti ritengono di aver ricostruito un quadro probatorio solido e dettagliato, frutto di una lunga attività investigativa e di una stretta collaborazione con i commercianti derubati.

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