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Il programma

Bari apre i suoi scrigni d’arte per le Giornate Fai di Primavera: in visita Palazzo di Città e Teatro Piccinni

Weekend all’insegna della bellezza e della memoria per la trentatreesima edizione dell’evento nazionale del Fondo per l’Ambiente Italiano. Tra arte, storia e spazi inaccessibili, il capoluogo celebra i cinquant’anni del Fai

La bandiera ucraina sventola a Palazzo di Città di Bari

Il Palazzo di Città di Bari

BARI – Due giorni per riscoprire luoghi simbolo della città e vivere il patrimonio culturale come esperienza collettiva. Sabato ventidue e domenica ventitré marzo, anche Bari partecipa alla 33esima edizione delle Giornate FAI di Primavera, l’iniziativa nazionale organizzata dal Fondo per l’Ambiente Italiano ETS, che ogni anno richiama migliaia di visitatori in tutta Italia, aprendo spazi di solito chiusi al pubblico o poco conosciuti.

In occasione dei cinquant’anni dalla fondazione del FAI, la città propone un percorso che unisce memoria istituzionale e fascino teatrale, con l’apertura straordinaria di Palazzo di Città e del Teatro comunale Niccolò Piccinni, due scrigni del centro storico capaci di raccontare l’identità civile e culturale del capoluogo.

Il cuore civico della città apre le porte

La visita a Palazzo di Città, sede del Comune di Bari dal 1863, guiderà i partecipanti attraverso sale storiche, opere d’arte e testimonianze simboliche della vita pubblica cittadina. Nell’androne sarà possibile ammirare l’installazione “La libertà italiana nella libertà del mondo” di Giuseppe Caccavale, inaugurata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel gennaio scorso, in occasione dell’ottantesimo anniversario del Congresso di Bari del Comitato di Liberazione Nazionale.

All’interno del percorso si visiteranno la Sala Massari, la stanza del sindaco – con il soffitto decorato da Nicola Colonna agli inizi del Novecento – e la sala giunta, dove campeggia l’opera dell’artista Duli Caja, realizzata con diciottomila bottoni in ricordo dei profughi albanesi della nave Vlora. La sala consiliare, dedicata all’ex sindaco Enrico Dalfino, è impreziosita da affreschi di Mario Prayer e da diciotto lunette allegoriche sulle attività locali, mentre una matrona dipinta simboleggia la città di Bari.

Il percorso prosegue con l’area dell’ex tesoreria comunale, che ospita la videoinstallazione “Esercizi di deriva meridiana” di Francesco Castellani, proposta da Misia Arte e curata da Anna Gambatesa, e con le proiezioni in rilievo 3D e ortomosaici digitali degli affreschi del palazzo, a cura del docente Luigi Maria Galantucci del Politecnico di Bari.

Dietro le quinte del teatro: un’occasione esclusiva

Riservata agli iscritti FAI e a chi si iscriverà in loco, una visita straordinaria porterà i curiosi negli spazi nascosti del Teatro Piccinni, con accesso al sottotetto in legno originale risalente all’epoca della costruzione e al palcoscenico, da cui si potrà godere di una prospettiva inedita della sala. In programma anche la visita ai camerini storici utilizzati dagli artisti, per respirare il fascino di un teatro che conserva ancora il suo spirito ottocentesco.

Volontari e studenti guidano alla scoperta

Le visite saranno curate dai Narratori FAI di Bari, in collaborazione con gli architetti dell’Ordine provinciale, gli studenti del Corso di Laurea in Scienze dei Beni Culturali dell’Università di Bari e gli “Apprendisti Ciceroni” dei licei Flacco, Scacchi, Giulio Cesare e della Scuola media Losapio di Gioia del Colle.

L’accesso ai percorsi è previsto con contributo suggerito di tre euro per gli iscritti al FAI e cinque euro per i non iscritti. I turni di visita si terranno sabato e domenica dalle ore dieci alle venti, con ultimo ingresso alle diciannove e trenta.

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