Cerca

Cerca

L'intervento

«Il Manifesto di Ventotene e le ambivalenze della sinistra»

Pietro Lospinuso interviene sulla polemica scatenata dalle parole della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni

Giorgia Meloni

Giorgia Meloni

di Pietro Lospinuso

La sinistra appare sempre più ipocrita e contraddittoria. Sabato scorso ha manifestato per l'Europa.
Quale Europa? Quella a favore del piano che prevede l’aumento delle spese europee per la difesa varato dalla Commissione Europea presieduta da Ursula von der Leyen o quella che fortemente contesta questa scelta?
In piazza, la sinistra italiana ha plasticamente messo in luce le proprie divisioni: c’erano infatti sia chi era favorevole alla proposta della Commissione Europea, sia chi era decisamente contrario.
Quale sarebbe stato il motivo di unità?
Michele Serra, organizzatore della manifestazione l 'ha individuato nel manifesto di Ventotene, che auspicava gli Stati Uniti d'Europa. Quando Giorgia Meloni ieri ha letto il testo del famoso manifesto, che dal trattamento della proprietà privata al ruolo del partito rivoluzionario passando per l'idea di democrazia, è scoppiata la bagarre.
Schlein ha parlato di un oltraggio all'antifascismo e di riscrittura della storia, più o meno sulla stessa linea gli altri interventi delle opposizioni. Perché  leggere testualmente il manifesto di Ventotene dovrebbe essere considerato un oltraggio?
La presa di distanze dai concetti scritti a Ventotene, dai quali la Meloni ha preso le distanze,  dovrebbe essere una cosa normale; o dovremmo conformarci all'idea di proprietà privata e di democrazia espressa in quelle tesi ?
Per  fortuna in Italia, salvo Ilaria Salis e il suo partito, la stragrande maggioranza degli italiani la pensano diversamente.
Invece di contestualizzare il periodo, esplicitando il proprio pensiero prendendo le distanze da concetti non più attuali, la sinistra ha preferito contestare in maniera facinorosa Giorgia Meloni.
Dalla reazione scomposta della sinistra è sembrato quasi che Giorgia Meloni stesse leggendo una propria dichiarazione , invece ha letto  parola per parola il testo del manifesto di Ventotene.
Questa situazione di incoerenza ha radici lontane.
Infatti gli antenati dell'attuale Pd, il PCI, avrebbero dovuto essere i primi a sostenere il disegno europeista della Grande Casa Europea, tanto caro a Spinelli e agli autori del manifesto di Ventotene. Tuttavia, il PCI si oppose fermamente.
Il trattato istitutivo della Comunità Economica Europea, primo embrione dell'Unione Europea, fu approvato con un’ampia maggioranza, comprendente 311 voti favorevoli provenienti da democristiani, repubblicani, socialdemocratici, liberali e persino monarchici e missini, mentre i socialisti si astennero e il PCI votò contro con 144 voti.
Gli eredi del PCI, a partire dalla Schlein, non diano  lezioni di europeismo perché  gli italiani conoscono molto bene la storia.
La destra italiana è sempre stata coerentemente favorevole  all'Europa; la sinistra italiana, al contrario, non può sostenere la stessa cosa. Essa, infatti, ancora oggi vota a  seconda delle convenienze, influenzata dal ruolo di maggioranza o di opposizione che svolge in Italia.
Il Pd della Schlein, infatti, vota a favore di Ursula von der Leyen, quando non si spacca al proprio interno, a livello europeo, come è accaduto pochi giorni fa sulla proposta della Commissione relativa all’aumento delle spese per la difesa, per poi prendere posizioni contrarie in Italia. Il tempo del doppio gioco è finito, gli italiani pretendono coerenza.
Ogni riferimento alla demagogica posizione del Movimento 5 stelle che in piena pandemia aumentò al 2% del Pil le
Spese militari e oggi si riscopre pacifista è puramente puntuale! È tempo che la sinistra e le forze di opposizione facciano autocritica.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori