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Brindisi
19 Marzo 2025 - 09:40
L'incontro in Regione sul caso Eni Versalis
BRINDISI – Si accende lo scontro sul futuro del petrolchimico e dell’indotto ENI Versalis. Dopo la netta presa di posizione del sindaco Giuseppe Marchionna, che ha disertato il tavolo regionale definendolo “impraticabile”, arriva la risposta durissima della Failm Servizi Terziario, che accusa il primo cittadino di abbandonare i lavoratori in una fase delicatissima per la tenuta occupazionale del comparto.
«È inaccettabile – denuncia il segretario generale Claudio Capodieci – che chi rappresenta un’intera comunità scelga di defilarsi proprio quando servirebbe una guida forte e presente. Il sindaco ha rinunciato a confrontarsi, mentre migliaia di famiglie rischiano il posto di lavoro. Una scelta che indebolisce tutta la città».
La FAILM non usa mezzi termini: la mancata partecipazione di Marchionna al confronto con Regione e sindacati viene definita un errore strategico, un gesto che, secondo il sindacato autonomo, mina la credibilità istituzionale di Brindisi in un momento in cui la tenuta sociale del territorio è messa a dura prova.
Nel mirino anche il documento presentato dal sindacato dei chimici, firmato da Uiltec Uil, Femca Cisl, Ugl Chimici e Fialc Cisal: «Non si può accettare – prosegue la FAILM – che un singolo fronte sindacale decida per l’intero comparto, escludendo chi rappresenta migliaia di lavoratori dell’indotto. Non siamo stati consultati, né rappresentati, ma siamo pronti a tutelare i nostri iscritti in tutte le sedi».
Il sindacato rivendica un ruolo centrale nella difesa delle imprese dell’indotto, spesso escluse dai tavoli ufficiali e rimaste prive di garanzie nella transizione verso il nuovo modello produttivo. «Non è affatto impraticabile – si legge nel comunicato – chiedere a ENI Versalis un piano occupazionale chiaro, che eviti la messa in conservazione dell’impianto di cracking senza adeguate contromisure per il lavoro».
Secondo la FAILM, la transizione industriale progettata da ENI, che prevede entro cinque anni la realizzazione di una giga factory per sistemi di accumulo in collaborazione con Seri Industrial, non offre ancora certezze concrete ai lavoratori che oggi operano nella chimica di base e nell’indotto.
Eppure il Sindaco Marchionna nella sua nota aveva assicurato che "A Brindisi sorgerà una giga factory di accumuli stazionari sviluppato in collaborazione con Seri Industrial spa Queste nuove piattaforme tecnologiche garantiranno complessivamente il mantenimento dell'attuale intensità industriale e occupazionale". Inoltre "L'azienda ha assicurato che il piano di trasformazione sarà attuato entro cinque anni e prevede investimenti per oltre 2 miliardi di euro, con una riduzione di circa 1 milione di tonnellate di CO2, pari al 40 per cento delle emissioni di Versalis in Italia".
La nota del sindaco Marchionna, che motiva la sua posizione con un documento articolato in cinque punti, viene considerata dalla FAILM priva di risposte sui nodi cruciali dell’occupazione: «Le rassicurazioni di ENI e del Governo non bastano. Serve un impegno formale e vincolante anche per le aziende dell’indotto».
La differenza di visione tra Comune e Regione, che invece ha chiesto con forza il rinvio della dismissione dell’impianto, segna una frattura istituzionale preoccupante, che si somma a quella già esistente sul fronte sindacale.
«Il Comune non può restare in silenzio – conclude Capodieci –. Brindisi ha bisogno di una leadership che difenda il lavoro e il territorio. La FAILM non arretrerà e continuerà a lottare affinché nessun lavoratore venga lasciato indietro nella riconversione industriale. Senza una visione condivisa e una rappresentanza inclusiva, ogni accordo rischia di essere solo carta straccia».
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