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La vertenza
09 Marzo 2025 - 08:06
Una manifestazione dell'Ugl
La segreteria regionale dell'UGL Telecomunicazioni Puglia desidera evidenziare le criticità del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) frutto dell'intesa tra Assocontact e Cisal. Allo stesso tempo vorrebbe metterlo a confronto con il CCNL che attualmente regola il mondo delle Telecomunicazioni.
«La nostra organizzazione sindacale - è scritto in una nota - ritiene che il modello contrattuale proposto rappresenti un attacco diretto alle conquiste ottenute dai lavoratori nel corso di anni e anni di lotta. Di fatto, è un passo indietro e non uno in avanti.
La nostra analisi ha rilevato molteplici aree di attacco diretto ai diritti e alle garanzie dei lavoratori:
1. Rappresentanza Collettiva dei Lavoratori (art. 7): Il CCNL Assocontact-Cisal limita la rappresentanza sindacale esclusivamente ai sindacati firmatari del contratto, in contrasto con la sentenza della Corte Costituzionale del 2013, che riconosce il diritto anche ai sindacati che hanno semplicemente partecipato alle negoziazioni.
2. Referendum Aziendale (art. 21): Questo articolo stabilisce che il referendum può essere promosso solo dai sindacati firmatari, riducendo la partecipazione dei lavoratori e aumentando l'ingerenza del datore di lavoro.
3. Reinvestimento Condiviso degli Utili d'Impresa (art. 29): Il fondo di partecipazione, pari ad almeno il 5% degli utili, sembra essere più un elemento formale che sostanziale, visto che gli utili nel settore dei contact center sono decisamente esigui. Appare dunque più fumo negli occhi che altro.
4. Welfare Contrattuale (art. 31): L'importo di welfare previsto è di 180 euro, inferiore rispetto ai 260 euro del CCNL Telecomunicazioni attualmente applicato.
5. Accordo di Produttività Individuale (art. 35): Il meccanismo stabilito pone i lavoratori in una posizione di estrema debolezza, richiedendo la condivisione dei dati di produttività con soggetti esterni all'azienda.
6. Tempo Parziale: Lavoro Supplementare (art. 39): L'obbligo del supplementare non è negoziabile e accettabile.
7. Tempo Determinato: limiti Quantitativi (art. 51): Il limite massimo previsto è del 40%, superiore al 35% del CCNL Telecomunicazioni.
8. Lavoro Agile (art. 61): Mancanza di specifiche misure per garantire al lavoratore un adeguato riposo per conciliare nel migliore dei modi il rapporto tra i tempi della vita lavorativa con quelli privati.
9. Permessi Retribuiti (art. 107): Il CCNL Assocontact prevede 48 ore annue di permesso retribuito, comprese le "ex festività", contro le 72 ore di ROL e 48 ore di Ex Festività del CCNL Telecomunicazioni.
10. Malattia o Infortunio Non Professionali (art. 115): Integrazione ridotta con un meccanismo di décalage e periodo di comporto di 120 giorni nell'arco di 5 anni, inferiore rispetto ai 3 anni del CCNL Telecomunicazioni.
11. Cambio di Appalto (artt. 220 e 224): La clausola sociale viene ridimensionata, consentendo all'azienda acquirente di non assorbire tutti i dipendenti della commessa e penalizzando i lavoratori che rifiutano l'assunzione presso la nuova azienda».
«Queste - dichiara l'Ugl - sono solo alcune delle problematiche individuate che dimostrano come il nuovo contratto peggiori inequivocabilmente le condizioni lavorative rispetto al CCNL Telecomunicazioni. UGL Telecomunicazioni Puglia continuerà a lavorare per tutelare i diritti e le condizioni di lavoro di tutti i lavoratori del settore. Lo farà senza arretrare nemmeno di un centimetro nella lunga marcia verso il rispetto e l'applicazione di un CCNL che, nel tempo, è costato lacrime e sangue.
Infine, ci sorprende il fatto che committenti come Enel, Wind, Sky, Engie, Mediolanum e altri diano ancora credito ad aziende legate ad Assocontact, mettendo a serio rischio i diritti acquisiti dai lavoratori e l'intera filiera delle Telecomunicazioni con azioni che producono dumping e rischiano di produrre nuove gare al massimo ribasso, causando una vera e propria deflagrazione in un settore strategico per la Nazione».
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Testata: Buonasera
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