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Il caso
04 Marzo 2025 - 15:31
Mario Turco
TARANTO – La crisi dello sport a Taranto sta assumendo contorni sempre più preoccupanti, mettendo a rischio non solo il futuro delle principali discipline cittadine, ma anche la riuscita dei Giochi del Mediterraneo 2026. Lo denuncia il senatore Mario Turco, vicepresidente del Movimento 5 Stelle, che punta il dito contro l’assenza di strategie e interventi da parte del Governo.
«Calcio, pallavolo e basket, un tempo pilastri dello sport cittadino, sono ormai scomparsi, lasciando la comunità senza punti di riferimento», afferma Turco, sottolineando come questa situazione stia privando la città non solo di opportunità di crescita, ma anche di uno strumento essenziale di inclusione e benessere sociale.
A meno di due anni dall’evento sportivo internazionale, la città ionica si trova in una situazione di profonda difficoltà. «I Giochi del Mediterraneo rischiano di trasformarsi in un evento spento e privo dell’entusiasmo che solo un tessuto sportivo vitale può garantire», avverte Turco, attribuendo la responsabilità al Ministro dello Sport Andrea Abodi e al Governo Meloni.
Secondo il senatore pentastellato, il progressivo abbandono delle società sportive locali, in grave crisi economica, è il risultato di mancate compensazioni per la riqualificazione degli impianti e di una politica inefficace che ha ignorato le esigenze del territorio.
«Non possiamo accettare che Taranto venga lasciata a sé stessa. È necessario un intervento immediato per salvare lo sport in questa città, altrimenti i Giochi del Mediterraneo diventeranno il simbolo di un fallimento collettivo», incalza Turco.
La crisi non riguarda solo lo sport, ma anche le infrastrutture e lo sviluppo economico della città. Turco ricorda che il Governo Conte II aveva scelto Taranto come protagonista di un processo di riconversione economica, sociale e culturale, con investimenti che andavano oltre lo sport.
Tra le opere previste e mai realizzate cita il completamento della rete stradale e ferroviaria, la riapertura ai voli civili dell’aeroporto di Grottaglie e una riqualificazione urbana generale.
«Oggi nessun privato scommette su Taranto perché le istituzioni, dalla fine del Conte II in poi, l’hanno relegata a un ruolo marginale», denuncia il senatore, attribuendo precise responsabilità alla classe dirigente attuale.
Turco chiede un’azione concreta e urgente, con investimenti mirati per il rilancio delle società sportive, incentivi per i giovani atleti e un piano infrastrutturale adeguato.
«Non possiamo lasciare che Taranto diventi un deserto anche nello sport», conclude, avvertendo che chi ha ignorato le esigenze della città dovrà rispondere politicamente delle proprie scelte di fronte agli elettori.
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