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Il fatto
13 Febbraio 2025 - 12:13
Guardia di Finanza
BARI - Un’organizzazione criminale dedita all’abusivismo finanziario e alla frode sulle garanzie fideiussorie è stata smascherata dalla Guardia di Finanza nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma. Tra le città coinvolte emergono anche Bari e Brindisi, dove sono stati effettuati sequestri e perquisizioni, a conferma del ruolo chiave che il sodalizio aveva anche in Puglia.
Gli investigatori del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria hanno dato esecuzione a un’ordinanza cautelare emessa dal Tribunale di Roma, con l’arresto di tre persone in carcere e cinque ai domiciliari. Contemporaneamente, sono stati sequestrati beni e conti bancari per un totale di 10 milioni di euro e sono state perquisite 15 persone fisiche e 5 società.
L’inchiesta ha rivelato un meccanismo fraudolento che, tra il 2020 e il 2023, ha portato all’emissione di 109 garanzie fideiussorie, di cui 84 irregolari e 25 completamente false, senza le necessarie coperture finanziarie. Questi titoli illeciti sono stati utilizzati per ottenere appalti pubblici e contratti privati, per un valore complessivo di 305 milioni di euro.
Anche Bari e Brindisi sono state coinvolte in questa rete criminale: le indagini hanno infatti individuato società e professionisti pugliesi che avrebbero avuto un ruolo nel circuito di emissione delle garanzie fittizie. I finanzieri hanno effettuato sequestri e perquisizioni nelle due province, nell’ambito di un’operazione che ha toccato altre nove città italiane: Roma, Milano, Firenze, Rimini, Ferrara, Pesaro-Urbino, Rovigo, L’Aquila, Ancona e Verona.
I 37 indagati, tra cui diversi professionisti e imprenditori, sono accusati di associazione per delinquere con l’aggravante della transnazionalità, abusiva attività finanziaria e truffa aggravata per il grave danno patrimoniale arrecato a enti pubblici e privati.
L’indagine ha portato alla luce un sistema criminale ben strutturato, che operava tramite società fittizie e prestanome, con ramificazioni internazionali per aggirare i controlli e massimizzare i profitti illeciti.
L’operazione è il frutto di un’azione congiunta tra diverse procure, con il coinvolgimento della Procura Europea di Venezia e della Procura di Milano, che hanno disposto perquisizioni e sequestri autonomi per approfondire il ruolo di alcuni dei principali indagati.
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