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07 Febbraio 2025 - 17:49
Una veduta aerea di Taranto
Allorché ho ricevuto dal Presidente del Consiglio Comunale di Taranto il gradito invito a partecipare ad una assise monotematica sul tema del Tecnopolo del Mediterraneo nella qualità di presidente di un Comitato civico nato proprio per sostenere l'attuazione del Tecnopolo, ho provato un sussulto di speranza.
Tante iniziative e tanti contatti azionati nel corso degli anni vedevano, finalmente, una condivisione istituzionale con la possibilità di chiedere, a una sola voce e a prescindere dall'appartenenza politica, la realizzazione di un progetto fondamentale per il futuro della nostra città, del meridione, del nostro Paese e degli altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo
Dopo aver appreso dai media dell’annullamento del consiglio comunale monotematico sul Tecnopolo, con la motivazione che nel frattempo era stata nominata la governance dello stesso, il nostro Comitato ritiene, in ogni caso, utile e necessario rendere note le proprie considerazioni e le proprie proposte nel merito della vicenda.
Il Comitato per l’attuazione del Tecnopolo di Taranto è stato per lungo tempo "vox clamantis in deserto" posto che i ministeri competenti, direttamente o indirettamente sensibilizzati nel corso degli anni, non avevano mai dato segnali di volersi seriamente fare carico del progetto consentendo addirittura il definanziamento delle risorse originariamente attribuite.
Oggi possiamo gioire per la ripartenza, o meglio, per il reale avvio, del progetto, per il futuro di una città che desidereremmo non più solo caratterizzata dall'acciaio o solo fiduciosa nello sviluppo del turismo.
Una città non più provinciale ma europea un incubatore di start up, polo di attrazione scientifico e tecnologico per giovani studiosi e fucina di progetti in tema di sviluppo sostenibile, economia circolare e green economy.
Una città europea nella quale il Tecnopolo si inserisce pienamente nel progetto dell'Agenda 2030 che il Comune di Taranto ha a suo tempo ha sposato aderendo alla "Alleanza per lo sviluppo sostenibile" e che ora andrebbe rilanciato con convinzione.
Tuttavia, una volta esaurito il compiacimento per i risultati ottenuti, occorre impegnarsi perché il Tecnopolo trovi piena attuazione a partire dalla individuazione della sede che il nostro comitato ha convintamente indicato nel “65º” ex deposito territoriale dell'aeronautica militare, sito sulla strada per San Giorgio che, per ubicazione, dimensione, fruibilità e potenzialità, pare, a parere del Comitato ma anche a parere di autorevoli professionisti, il sito ideale per il Tecnopolo.
Occorre poi che venga implementato il finanziamento per il progetto atteso che 2 milioni di euro, a fronte di 9 milioni iniziali, appaiono del tutto inadeguati allo scopo.
Ed infine il nostro Comitato desidera formulare una una proposta: sarebbe importante che il Consiglio Comunale di Taranto, con una presa di posizione unanime, rivolgesse al Governo un invito ad inserire nel contratto stipulando con l' impresa che si aggiudicherà la gara per il siderurgico di Taranto, una clausola con la quale l'aggiudicataria si impegna ad aderire al Tecnopolo come “partecipante” dando così un segnale alle altre imprese e al territorio di un impegno finalizzato a rendere l'azienda siderurgica ecologicamente compatibile
E' noto infatti che una delle principali ed importanti caratteristiche Tecnopolo del Mediterraneo è la sua costituzione come fondazione di partecipazione che prevede il coinvolgimento di Imprese che investono nella ricerca di nuove tecnologie.
Per ciò che riguarda il contributo che il nostro Comitato ha offerto e continuerà ad offrire ci riconosciamo solo un merito, quello di aver indicato una via ai nostri concittadini, ovvero quella della costruzione dal basso, della condivisione e dell'assunzione di responsabilità, atteso che la partecipazione è la prima e più efficace fonte di cambiamento e che quindi siamo tutti personalmente invitati a essere protagonisti di tale cambiamento.
Confidiamo, poi, che gli autorevoli membri chiamati a gestire il Tecnopolo sapranno approfitare dell’occasione di coinvolgere le espressioni del territorio nelle scelte importanti che dovranno effettuare nello svolgimento del loro mandato.
Ricordo a questo proposito una frase di J.F. Kennedy al momento del suo insediamento nel gennaio 1961 come 35º presidente degli Stati Uniti "non chiedete cosa può fare il vostro paese per voi, chiedete cosa potete fare voli per il vostro paese ".
avv. Giuseppe Barbaro - per il Comitato del Tecnopolo del Mediterraneo
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