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Brindisi

Picchiato e terrorizzato per un debito di droga, arrestato 29enne a Brindisi

I carabinieri ricostruiscono l’incubo vissuto dalla vittima e incastrano il presunto estorsore grazie a messaggi e testimonianze

Avvocati

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BRINDISI - Un'escalation di violenze e intimidazioni per un debito di droga da 1.600 euro ha portato all’arresto di un 29enne di Brindisi, accusato di tentata estorsione. L’uomo, secondo le indagini dei carabinieri del Nor della compagnia di Brindisi, avrebbe aggredito e minacciato un concittadino, arrivando persino a paventare ritorsioni contro la madre anziana della vittima.

L'arresto è stato eseguito in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Brindisi su richiesta della Procura della Repubblica.

Picchiato e minacciato per 1600 euro

Le indagini hanno permesso di ricostruire il clima di terrore in cui si è trovato l’uomo, perseguitato dal presunto creditore per un debito accumulato con l’acquisto di sostanza stupefacente.

Secondo quanto accertato dagli inquirenti, la somma richiesta comprendeva 800 euro per la droga e altri 800 come interessi per il ritardo nel pagamento. Per costringerlo a saldare il conto, l’arrestato avrebbe inviato messaggi minatori su WhatsApp, alternando minacce verbali a veri e propri atti di violenza.

In almeno un'occasione, la vittima sarebbe stata colpita al volto, riportando lesioni, mentre veniva intimidita con minacce di morte. L’indagato non avrebbe esitato a prospettare ritorsioni anche nei confronti della madre dell’uomo, spingendosi fino a presentarsi direttamente a casa sua con l’intento di recuperare il denaro con la forza.

L’arresto e la difesa dell’indagato

Dopo un’indagine rapida ed efficace, i carabinieri hanno raccolto prove schiaccianti, tra cui testimonianze e messaggi vocali e testuali, che hanno consentito alla magistratura di emettere il provvedimento restrittivo.

Ieri, il 29enne è comparso davanti al gip Nicola Lariccia, nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Difeso dall’avvocato Gianluca Palazzo, l’arrestato ha negato ogni addebito, fornendo la propria versione dei fatti. Il legale potrà ora presentare ricorso al tribunale del riesame per chiedere la revoca della misura cautelare.

Nel frattempo, l’indagine prosegue per chiarire tutti i dettagli della vicenda e accertare eventuali responsabilità di altre persone.

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